Ciro Immobile torna in Italia: ecco la squadra per il record

Un addio silenzioso dalla Turchia, un ritorno che sa di sfida. Ciro Immobile è pronto a riscrivere la storia, un gol alla volta. Perché certe leggende non si fermano mai davvero

Ciro Immobile con la maglia del Besiktas
Ciro Immobile torna in Italia: ecco la squadra per il record (AnsaFoto) – serieanews.com

Per certi addii non serve nemmeno alzare la voce. Basta un’occhiata, una pausa, una dichiarazione laconica come quella arrivata dalla Turchia: “L’anno prossimo non sarà con noi”. Tradotto dal burocratese calcistico, significa che il Besiktas saluta Ciro Immobile.

Eppure, la stagione non è stata disastrosa. Anzi. Quindici gol in tutte le competizioni, doppia cifra in campionato, qualche partita decisiva, qualche applauso. Ma non è bastato. Evidentemente è mancata quella scintilla per convincere club e allenatore a rilanciare. Immobile avrebbe anche voluto restare – lo ha detto chiaramente – ma ormai la porta si sta chiudendo. E allora si torna a casa.

Italia chiama, Serie A risponde. Non è detto che lo faccia a braccia spalancate, ma sicuramente c’è chi riflette. Il problema, semmai, è capire chi vuole investire su un attaccante che va per i 35, con uno stipendio importante (al Besiktas ha un contratto biennale a 6 milioni l’anno) e una carriera che ha già detto tanto.

Difficile pensare a una big, diciamolo chiaramente. In Champions si corre, si pressa, si costruisce con attaccanti da trentadue scatti a partita. E nonostante la stima per Immobile resti alta, la sensazione è che oggi il suo profilo interessi di più a quelle squadre che cercano leadership e gol, non figurine da vetrina. Squadre con ambizioni normali, ma con fame vera.

Immobile fra i marcatori all-time: il record e le idee Verona, Torino, Genoa

Ed è qui che si accende una lampadina. Perché al di là della voglia di tornare in Italia, c’è anche un motivo tecnico per farlo: i 201 gol segnati in Serie A. Ottavo all-time, mica bruscolini. Ma il podio non è lontano. Nordahl, terzo, ne ha fatti 225. Solo 24 in più. Baggio e Di Natale sono lì, a 205 e 209. Anche Altafini e Meazza (216) possono essere raggiunti in un paio d’anni buoni.

Ciro Immobile saluta i tifosi del Besiktas
Immobile fra i marcatori all-time: il record e le idee Verona, Torino, Genoa (LaPresse) – serieanews.com

E allora, chi potrebbe dargli questa possibilità? Tre opzioni. Diverse, ma tutte credibili. La prima è Torino. Qui il romanticismo gioca sporco, ma con eleganza. E oggi, con Duvan Zapata confermato e Sanabria in uscita, lo spazio per Immobile ci sarebbe eccome. Potrebbe fare da guida e da finalizzatore. Il classico usato sicuro, che sa dove stare e quando colpire.

Poi c’è il Verona. Sottovalutata, come sempre. Ma da anni ormai laboratorio perfetto per attaccanti over 30. Chiedere a Luca Toni, che da quelle parti si è tolto gli ultimi sfizi prima di salutare. L’ambiente giusto per chi vuole gol, serenità e magari anche un ruolo da protagonista in una squadra che lotta con onore.

Infine, il Genoa. Dove Ciro ha già fatto bene, e dove potrebbe tornare al posto di Pinamonti, che costa troppo e quindi non sarà riscattato dal Sassuolo. Il Marassi è stadio caldo, esigente, ma se c’è una cosa che Genova sa fare è innamorarsi dei suoi centravanti. E Immobile, tra carisma e fiuto, potrebbe far battere di nuovo quei cuori rossoblù.

La verità è che oggi Ciro Immobile non è solo un attaccante in cerca di squadra. È un uomo che ha ancora qualche pagina da scrivere nel calcio italiano. Non per rincorrere fantasmi o nostalgie, ma per chiudere un cerchio. Per provare, ancora una volta, a fare la differenza dove tutto è cominciato.

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