C’è un Napoli che corre verso lo scudetto che però dovrà cambiare necessariamente pelle. Oltre ad Anguissa un altro pilastro del centrocampo potrebbe essere out
Certe stagioni si capisce subito che hanno dentro qualcosa di diverso. Non si sa bene se sia fortuna, fame, o quell’alchimia che nasce solo quando il gruppo gira tutto dalla stessa parte.
Il Napoli quest’anno ha avuto momenti in cui sembrava potersi sciogliere, e invece ha serrato i ranghi. E ora eccolo lì, a giocarsela fino all’ultima curva, come in un Giro d’Italia con l’ultima tappa da cronometro individuale. La volata scudetto è una faccenda a due: Inter e Napoli a braccetto, stessi punti, stesso sogno.
E se i nerazzurri inciampano, il merito è anche di un Napoli che ha fatto il suo. Il calendario, da qui in avanti, sorride. Niente big match, solo squadre della parte destra della classifica. Che non vuol dire partite semplici, ma che almeno l’asfalto non è pieno di buche.
E in fondo, con cinque vittorie su cinque, lo scudetto può anche diventare realtà. Un’impresa vera, con Antonio Conte al comando, anche se nessuno sa per quanto ancora.
Già, perché una volta chiuso il sipario, si aprirà un altro spettacolo: quello delle decisioni. Chi resta? Chi parte? E soprattutto: Conte continuerà a gridare a bordocampo o saluterà da vincente? Il dubbio serpeggia, come sempre con lui. Ma la sensazione è che qualcosa, comunque vada, cambierà. E non solo in panchina.
Perché se c’è un reparto che potrebbe conoscere un bel rimescolamento, è proprio il centrocampo. Il primo è quel gigante col polsino che ha fatto la miglior stagione della carriera e che risponde al nome di Frank Anguissa. Un’annata da protagonista, con record di gol e applausi ovunque. E ora che ha 30 anni forse è arrivato il momento dell’ultimo contratto importante in carriera.
La Premier lo guarda da un po’, lui non fa mistero di volersi misurare con un’altra realtà. E il Napoli, se c’è da fare cassa, sa che questo è il momento giusto. Piace al Chelsea, si parla di circa 30 milioni, una cifra onesta per un giocatore che ha dato tutto e non ha mai fatto una piega.
Ma non c’è solo Zambo: nel pacchetto delle possibili uscite, c’è un altro nome che pesa come un macigno. Uno che da qualche anno respinge con un “no grazie” le proposte del Barcellona. Stanislav Lobotka, 31 anni a novembre, classe cristallina e testa da metronomo. Ora forse è arrivato anche per lui il momento della last dance.
I segnali ci sono. Il Barça non ha smesso di pensarci, e altri club potrebbero affacciarsi alla finestra. Il momento per un salto è questo: né troppo tardi né troppo presto. Il Napoli lo sa, e forse è anche giusto dare allo slovacco la possibilità di coronare un sogno. E sa anche che, insieme a Anguissa, potrebbe dover salutare entrambi. Un colpo durissimo a livello tecnico, ma forse inevitabile.
Insieme, potrebbero garantire un introito da 50-60 milioni. Non male, considerando che i soldi di Kvara, di Osimhen e della Champions sono già in arrivo. A Castel Volturno si lavora a un restyling profondo: dieci volti nuovi, un’ossatura da reinventare. Il centrocampo, quello vero, va ricostruito da zero. E questa, più che una ripartenza, rischia di essere una rivoluzione.
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