La Juventus sfida il Parma nel recupero della 33ma giornata di Serie A: la sfida è già decisiva e c’è un problema di non poco conto per Tudor
Il margine d’errore è ridotto praticamente a zero. La Juventus torna in campo per il recupero della 33ª giornata di Serie A e lo fa con l’obbligo di vincere. Il successo del Bologna contro l’Inter ha scosso la classifica e rilanciato i rossoblù al quarto posto. Ai bianconeri ora non resta che rispondere con una prova all’altezza contro un Parma che, al Tardini, proverà a fare la propria parte.
Il quadro è chiaro: Atalanta a 64 punti, Bologna 60, poi c’è la Juve a 59. Tutto troppo ravvicinato per poter tentennare ancora. Anche perché alle spalle ci sono Roma e Fiorentina pronte ad approfittare di ogni passo falso. Oggi più che mai, quindi, la corsa alla Champions League passa dal Tardini. Non ci saranno alibi, non ci saranno mezze misure: solo una vittoria permetterebbe alla Juve di rimanere aggrappata al treno europeo e, magari, rilanciarsi anche in chiave terzo posto.
Da quando Igor Tudor ha preso le redini della squadra, qualcosa è cambiato. Non solo nei numeri, ma anche nello spirito. La Juve vista contro Genoa, Roma e Lecce ha ritrovato un po’ di solidità e, soprattutto, un minimo di identità. Tre partite, zero sconfitte e sette punti che hanno ridato fiato a una classifica che rischiava di crollare dopo l’ennesima caduta.
L’effetto Tudor è stato immediato: meno esperimenti, più concretezza. Contro il Genoa è arrivato il successo sofferto ma vitale dell’esordio. A Roma il pareggio ha mostrato una squadra più attenta, mentre con il Lecce è tornata la vittoria, condita anche da segnali positivi da parte di giocatori che sembravano spenti. Il croato ha restituito ordine e ha trasmesso quell’urgenza di fare punti che forse si era un po’ persa.
Ma oggi sarà diverso. Perché quella contro il Parma è una di quelle sfide che la Juve versione Thiago Motta ha quasi sempre steccato. Le “gare da dentro o fuori” sono state un tallone d’Achille con il precedente tecnico: Napoli, Atalanta, Fiorentina, PSV, Empoli… tutti match persi quando c’era da dimostrare davvero qualcosa. Oggi si vedrà se il cambio di guida ha davvero voltato pagina anche sotto l’aspetto mentale.
Non sarà solo una questione di punti. Il match contro il Parma rappresenta molto anche per il futuro prossimo del club. In ballo non c’è solo la qualificazione europea, ma anche la costruzione del progetto che verrà: dal nome del nuovo allenatore alle scelte di mercato estive. L’Europa che conta fa tutta la differenza del mondo, e la Juve non può permettersi un’altra stagione senza Champions.
In questo contesto, anche la posizione di Tudor è in osservazione. Una vittoria oggi darebbe ulteriore credito al suo lavoro e aumenterebbe le sue chance di conferma sulla panchina bianconera. La fiducia nei suoi confronti è cresciuta, ma i prossimi risultati diranno tutto. Lo sa anche lui: il finale di stagione è il suo biglietto da visita, e ogni punto può fare la differenza.
Il calendario da qui alla fine non sarà tenero. Ma la sensazione è che, con questa nuova energia e una pressione trasformata in determinazione, la Juve possa dire la sua fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata.
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