Si parla tanto di Beukema, ma il vero nodo del Bologna è altrove. Un contratto in scadenza complica i piani di Italiano. E Sartori dovrà prendere decisioni importanti
Il problema di fare le cose troppo bene è che, a un certo punto, qualcuno se ne accorge. E quando succede, non si può più far finta di niente. Il Bologna di quest’anno è la prova vivente di quanto possa diventare pericolosa la bellezza, soprattutto in Serie A.
Una bellezza collettiva, certo, fatta di gioco, di idee chiare, di entusiasmo ritrovato. Ma anche di singoli che, mese dopo mese, sono diventati uomini mercato. E lì iniziano i dolori.
Vincenzo Italiano ha ereditato un gruppo solido, plasmato con cura da Thiago Motta, e lo ha fatto correre, respirare, palleggiare. Ma ora il fiato sul collo non arriva dagli avversari in campo, bensì dai direttori sportivi delle altre. L’estate che si avvicina non promette tregua: il Bologna dovrà difendere il suo tesoro. O, più realisticamente, decidere quali pezzi sacrificare per non perdere l’equilibrio.
Perché è proprio questa la sfida più delicata: resistere senza distruggere, cedere senza smantellare. Facile a dirsi, meno a farsi. Soprattutto quando la lista dei corteggiatori si allunga ogni giorno. Castro, Ndoye, Orsolini: tre nomi che da soli fanno già mezza squadra, eppure non sono gli unici sotto osservazione.
A centrocampo, trattenere Lewis Ferguson diventa un’impresa, con il Napoli e alcuni club inglesi pronti a far saltare il banco. Ma è dietro, in difesa, che si gioca forse la partita più complicata.
Bologna, problema difesa: via almeno uno fra Lucumì e Beukema
Là dove si costruisce la fiducia, dove ogni errore pesa il doppio, il Bologna rischia di dover ricominciare da capo. La coppia centrale titolare è già sulla bocca di tutti, e c’è un dettaglio che rende il tutto ancora più spinoso: entrambi i difensori sono al centro di trattative. E non si parla di voci campate in aria, ma di interessamenti seri, da club che raramente tornano a mani vuote.
Uno è Sam Beukema, l’olandese che ha conquistato l’Emilia in due stagioni, con una leadership silenziosa ma evidente. Gioca semplice, non si complica la vita, e non sbaglia mai il tempo.
L’altro, però, è quello che potrebbe davvero costringere Sartori al sacrificio più grande. Si chiama Jhon Lucumí, e ha fatto un campionato talmente solido che persino il Barcellona ha chiesto informazioni. Aggiungiamoci una scadenza contrattuale nel 2026 e il quadro si completa: o rinnova, o saluta.
Monetizzare adesso, magari senza incassare una cifra clamorosa, potrebbe diventare l’unica via per evitare di perderlo a parametro zero. È una scelta che pesa, certo, ma che sembra già prendere forma nelle stanze dei piani alti del Dall’Ara.
Beukema, salvo offerte da capogiro, potrebbe restare ancora un anno. Lucumí, invece, ha una strada che si sta aprendo sotto i piedi, e non è detto che voglia ignorarla.
Ovviamente, nulla è ancora scritto. Ma chi conosce Sartori sa che il Bologna non si farà trovare impreparato. Il DS è uno che sa vedere lontano, e se dovrà reinvestire, lo farà con logica e coraggio. Certo, rifare tutta la difesa in un colpo solo sarebbe un azzardo da evitare. Ma se uno dei due alza la voce, o peggio entrambi, le opzioni si riducono. E l’estate, da calda, potrebbe diventare rovente.