L’Inter prepara un rinnovamento estivo ma in difesa potrebbero esserci delle novità. Un giovane potrebbe arrivare, ma ci saranno anche due conferme importanti, un po’ a sorpresa
A volte il cambiamento più saggio è quello che si decide di non fare. Anche quando tutti si aspettano il contrario, anche quando il calendario dice che sarebbe pure ora. In una stagione che si avvia alla fine con tanto da festeggiare e altrettanto da costruire, l’Inter guarda al futuro con lo sguardo lucido di chi sa che il tempo passa, ma non sempre bisogna corrergli dietro.
L’idea, in fondo, è semplice: rinnovare senza stravolgere, mettere benzina nuova nel motore ma senza cambiare il volante. Beppe Marotta, prima della sfida di San Siro col Bayern, l’ha detto chiaro: serve abbassare l’età media. E infatti l’orizzonte è pieno di giovani che piacciono tanto, in ogni reparto.
Ma c’è un confine che anche i dirigenti più lungimiranti preferiscono non oltrepassare tutto insieme: quello dell’esperienza. Un blocco di giocatori di personalità, affidabili, collaudati. Non è solo questione di anagrafe. È il senso della misura che serve quando ti accorgi che per svecchiare una squadra non devi per forza buttare via tutto il passato.
Nel disegno di questo rinnovamento, il reparto difensivo sembrava quello più vicino al cantiere. Non tanto per prestazioni deludenti, quanto per semplice logica. Gli anni passano, i contratti scadono, il fisico qualche segnale lo manda. Lì, al centro della retroguardia, si trovano due totem che da tempo reggono l’urto: uno classe ’92, l’altro addirittura dell’88.
Acerbi e De Vrij, da partenti a intoccabili: se ne parla l’anno prossimo
Eppure, proprio dove si pensava che sarebbe arrivato il cambio della guardia, ci si ritrova con un colpo di scena: non se ne va nessuno. La questione è stata affrontata e si è deciso di rimandare tutto all’anno prossimo. L’agente di Stefan de Vrij ha lasciato intendere che il rinnovo è praticamente fatto: un altro anno insieme, nonostante l’interesse del Napoli. Nessun addio.
E Acerbi? Qui viene il bello. Perché quello che sembrava più vicino alla porta – vuoi per età, vuoi per acciacchi – ha risposto nel modo più classico del mondo: facendo parlare il campo. La sua prova contro il Bayern Monaco è stata tutto tranne che quella di un ex giocatore che sembrava sul punto di andar via, magari alla Fiorentina che lo cercava. Leader silenzioso, sempre sul pezzo.
E quindi, eccoci qui. Dove ci si aspettava uno strappo, c’è stata una cucitura. Acerbi e de Vrij sono ancora lì, spalla a spalla, e a quanto pare lo resteranno. Nessun effetto domino, nessun casting per il nuovo centrale. Magari ne arriverà comunque uno, giovane, da inserire gradualmente. Ma sarà un innesto, non una sostituzione.
Non è solo una scelta di campo. È una dichiarazione d’intenti. L’Inter vuole cambiare, ma senza perdere la memoria. E per un club che ha appena imparato a vincere di nuovo, fare il passo più lungo della gamba sarebbe un rischio inutile. A volte, per andare avanti, basta sapere chi ti puoi ancora portare dietro.