Juve, Di Gregorio è un “ni”: scambio portieri con la rivale

C’è chi convince, ma non conquista. E chi, nel silenzio, si riprende la scena. Da qui può nascere un incastro perfetto

Michele Di Gregorio, portiere della Juventus
Juve, Di Gregorio è un “ni”: scambio portieri con la rivale (Foto: Ansa) – serieanews.com

C’è un verbo che nel calcio non si coniuga volentieri, ma che ogni tanto spunta lo stesso. Né vincere né perdere, né convincere né deludere: restare a metà. È il verbo che oggi racconta meglio la prima stagione di Michele Di Gregorio con la maglia della Juventus. Un campionato che non è né un sì pieno, né un no sonoro. Un “ni”, appunto.

Lo si era preso dal Monza con un’idea chiara in testa: abbassare il tetto ingaggi, alzare la freschezza e, magari, trovare tra i pali un profilo di medio-lungo periodo. Il prezzo? Importante: 18 milioni di euro più bonus. Ma la Juventus aveva deciso: si cambia. Via Szczesny, dentro Di Gregorio.

In un’annata complicata per tutta la Juve – con picchi di tensione più che di gioco – il portiere ex Monza ha fatto la sua parte. Nessuna papera, qualche intervento importante, ma anche quella sensazione costante di non essere l’uomo che cambia il volto della squadra. Insomma, senza troppa infamia e senza troppa lode.

E infatti a Torino, tra un caffè e una riunione, qualcuno ha iniziato a chiederselo: è davvero questo il massimo che possiamo permetterci tra i pali? Non perché Di Gregorio non sia all’altezza. Ma perché, se c’è margine per migliorare, la Juve non è il tipo da farsi scrupoli.

Juve, Di Gregorio non convince? Idea scambio con De Gea

Ed ecco che un nome, a metà primavera, inizia a girare. Non uno qualsiasi. Uno che sa cosa vuol dire giocare per vincere, e che da mesi sta facendo parlare di sé in silenzio. Un nome che si è rimesso in gioco con la stessa fame di un esordiente, ma con i riflessi ancora intatti. La scena, però, non è Torino. È Firenze.

David De Gea, portiere della Fiorentina
Juve, Di Gregorio non convince? Idea scambio con De Gea (AnsaFoto) – serieanews.com

Difficile immaginarselo, solo un anno fa. David De Gea, fuori dal giro delle big, a spasso dopo l’addio al Manchester United. Poi la telefonata della Fiorentina, la scommessa, la rinascita. La stagione dello spagnolo è stata semplicemente sontuosa. Parate da highlights, leadership silenziosa, personalità da vendere. E una certezza: è tornato.

Il contratto? Un anno con opzione. Ma non è questo il punto. Perché se De Gea, a 35 anni, decide che vuole un’ultima grande sfida – e se la Juventus bussa alla porta – la Fiorentina non metterebbe certo i bastoni tra i guantoni. Anche perché, nel frattempo, si profila un’idea che ha del logico: Di Gregorio in viola con Raffaele Palladino (se resta), che con lui a Monza ha fatto faville.

Non sarebbe uno scambio vero e proprio, ma quasi. Un incastro naturale. De Gea per l’esperienza e la solidità, Di Gregorio per il futuro. E per completare il reparto, la Juve potrebbe anche pensare di affiancare allo spagnolo un giovane da far crescere. Per intenderci uno come Turati del Monza, di cui abbiamo già parlato qualche giorno fa.

Sulla carta sembra una suggestione, peraltro già prontamente smentita da entrambe le parti. Ma tra incastri tecnici, relazioni pregresse e obiettivi condivisi, questa idea ha fondamenta più solide di tante altre. Perché nel calcio, quando il “ni” dura troppo a lungo, diventa quasi sempre un “no” travestito.

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