Quale futuro per Francisco Conceiçao: l’esterno lusitano sta vivendo una stagione a due facce, la decisione di Tudor tra incognite ed una certezza
Quando Francisco Conceição è sbarcato a Torino la scorsa estate, c’era l’idea di un colpo intrigante, un esterno dal talento tutto da far esplodere. Nella prima parte di stagione, con Thiago Motta in panchina e un sistema come il 4-2-3-1 che valorizzava il suo modo di stare in campo, lo si è visto spesso in ritmo, sfrontato al punto giusto, coinvolto e, soprattutto, utile. Era una di quelle scelte che cambiavano il volto delle partite, anche solo per mezz’ora.
Le cose, però, hanno iniziato a cambiare con il 2025. Prima qualche infortunio muscolare di troppo, poi l’arrivo di Igor Tudor e un sistema più rigido che ha messo in discussione diversi equilibri. Conceição ha cominciato a perdere minuti, terreno, fiducia. Oggi è, di fatto, una riserva. Ma quella fiammella, intravista nei mesi autunnali, resta accesa. E la Juventus, nonostante tutto, non intende spegnerla. Almeno non ancora.
L’esterno portoghese è arrivato in prestito secco dal Porto, con un’intesa chiara ma non formalizzata a lungo termine. Il piano era semplice: testarsi a vicenda per una stagione, vedere se l’alchimia funzionava. Fino a gennaio, sembrava di sì. Poi, come spesso accade nel calcio, gli scenari sono cambiati più in fretta del previsto.
Ad oggi, l’unica certezza è che Francisco Conceição resterà a Torino almeno fino al Mondiale per Club. La Juventus e il Porto hanno già trovato un accordo per prolungare la durata del prestito proprio in vista dell’appuntamento statunitense. Una scelta logica, strategica e, in un certo senso, affettuosa: la Juve crede ancora che il ragazzo possa essere utile, e forse decisivo, in una manifestazione così delicata e internazionale.
La sinergia tra le due società resta solida. Lo si è visto anche in operazioni parallele come quella di Tiago Djalò, e non è un caso che il dialogo rimanga fluido. Il patto è stato siglato sulla fiducia, e la proroga del prestito è solo un’ulteriore conferma di questa linea condivisa.
Il nodo, semmai, è un altro: cosa succederà dopo il Mondiale per Club? In casa Juventus tutto è ancora da definire. L’idea di riscattare Conceição c’è, ma dipenderà da più fattori. In primis, da chi siederà in panchina: se Tudor dovesse restare, non è detto che il portoghese trovi spazio nel suo progetto tecnico. Se, invece, si optasse per un altro tecnico, più incline a valorizzare giocatori rapidi e creativi, allora il discorso cambierebbe di colpo.
Nel frattempo, anche il ragazzo e il suo entourage osservano. Non sono arrivate richieste di rientro, ma è evidente che l’ipotesi di tornare al Porto – o valutare nuove opzioni – non sia stata del tutto esclusa. Conceição è contento dell’esperienza italiana, ma non intende restare in disparte a lungo.
Le prossime settimane, con il rush finale di campionato e il Mondiale alle porte, potrebbero offrire nuove occasioni per mettersi in mostra. La Juve, dal canto suo, vuole capire se ha davvero tra le mani un diamante da rifinire o solo un buon giocatore da ruotare.
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