Milan, che idea: insieme a Tare arriva il suo capolavoro

Un dirigente, un’idea, un ritorno che avrebbe il sapore del capolavoro: il Milan riparte da Tare e pensa alla mossa più affascinante

Igli Tare con una faccia soddisfatta
Milan, che idea: insieme a Tare arriva il suo capolavoro (Foto: Ansa) – serieanews.com

In certi momenti, più che l’ennesimo colpo milionario o il solito nome ad effetto, serve una figura di equilibrio. Uno di quelli che non si fanno prendere dalla frenesia del mercato, ma che quando mettono mano al portafogli – e non serve nemmeno che sia gonfio – lo fanno per bene. Con criterio. Senza ansia da copertina.

Al Milan questo vento nuovo sta cominciando a soffiare. Un vento che porta con sé esperienza, concretezza e la capacità di fare bene anche spendendo poco. Perché dopo stagioni vissute a metà tra l’epica e gli algoritmi, oggi c’è voglia di mettere ordine. E pare che questa voglia abbia un nome preciso.

Non è un nome che manda in visibilio i social, né uno da breaking news ogni tre ore. Ma chi mastica calcio sa bene di chi si sta parlando. Perché il profilo scelto dal Milan per il ruolo di direttore sportivo è uno che a Roma, sponda Lazio, ha lasciato un’impronta tutt’altro che leggera.

Igli Tare ha il volto di chi il mercato lo conosce davvero. Non per sentito dire, ma perché l’ha vissuto da dentro. Per anni ha convinto Lotito a fare investimenti mai folli, ma spesso decisivi. Ha fatto della gestione intelligente delle risorse il suo tratto distintivo. Nessuna corsa all’oro, solo fiuto e conoscenza. Il colpo low-cost trasformato in valore assoluto.

Tare non è di certo uno di quelli che scoprono fenomeni quindicenni in un torneo in Patagonia. Non è Corvino, e nemmeno prova a esserlo. Ma sa investire. Sa quando è il momento di mettere 6-7 milioni su un difensore o 10 su un centrocampista che oggi sembra normale e domani diventa fondamentale.

Tare e il capolavoro Milinkovic Savic: e se lo portasse al Milan?

Non servono chissà quali numeri per raccontarlo. Stefan De Vrij, ad esempio. Portato in Italia per una manciata di milioni, diventato una colonna. Luis Alberto, dimenticato dal Liverpool e diventato una bandiera biancoceleste. Lucas Leiva, esperienza a palate e prestazioni top. Felipe Anderson, andato, venduto, ricomprato e rimesso al centro del progetto.

E non abbiamo nominato ancora Ciro Immobile, semplicemente il miglior 9 che la Lazio abbia mai avuto. Cose che, a leggerle oggi, sembrano quasi fiabe del calcio moderno. Ma ce n’è una che brilla più di tutte. Un’operazione che da sola vale una carriera. Anche perché nasce da una mezza beffa, e finisce in gloria.

Sergej Milinkovic Savic ai tempi della Lazio
Tare e il capolavoro Milinkovic Savic: e se lo portasse al Milan? (AnsaFoto) – serieanews.com

Estate 2015. Un centrocampista serbo, giovanissimo, è a un passo dalla Fiorentina. Anzi, praticamente a Firenze. Ma sul più bello, ecco che Tare fa Tare: si inserisce, convince, rilancia. E si porta a casa Sergej Milinkovic-Savic. Costo? Dodici milioni. Poco, tantissimo, dipende da cosa diventa. E Sergej, lo sappiamo, diventa tutto: potenza, classe, presenza.

Oggi Milinkovic è in Arabia. Guadagna quanto un paese. Ma qualcosa scricchiola. Tensioni, malumori, una piazza non sempre amica. E l’idea – magari solo un pensiero, per ora – di tornare in Europa. Di tornare a contare davvero. Il punto è: chi potrebbe convincerlo? Chi, se non chi lo ha lanciato?

Il Milan ci pensa. Tare lo conosce molto bene. E quando c’è un rapporto forte, i sogni iniziano a sembrare progetti.

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