Galeotto quel rigore: il Bologna e l’indizio su una cessione eccellente

A volte basta un rigore, magari anche sbagliato, per accendere sospetti e scrivere nuove storie di mercato

Vincenzo Italiano a testa bassa
Galeotto quel rigore: il Bologna e l’indizio su una cessione eccellente (LaPresse) – serieanews.com

All’inizio sembra sempre tutto molto semplice. C’è una squadra che gioca bene, sorprende tutti, arriva lontano. C’è un gruppo che si diverte, un allenatore che funziona, una città che si riscopre europea. Poi però arriva il mercato. E il mercato, si sa, è quel momento in cui gli altri – quelli con più soldi – bussano alla tua porta e dicono: “bello tutto, ma ora ce ne prendiamo un pezzo”.

È esattamente lì che sta arrivando il Bologna. Non è una maledizione, non è una punizione. È la regola del gioco. Successe l’anno scorso con Zirkzee e Calafiori. Succederà di nuovo. Perché funziona così: le squadre che crescono, a un certo punto devono scegliere cosa diventare. Trattenere i campioni e alzare l’asticella? Oppure venderli bene e continuare a lavorare sulle idee?

Il Bologna è una società che ha sempre saputo muoversi. E infatti, mentre tutti parlano di Dan Ndoye e – non a caso – qualcuno a Casteldebole si sta già guardando intorno.

Ndoye è uno di quelli che ha fatto davvero la differenza quest’anno. Arrivato dal Basilea per 9 milioni più bonus, oggi forse vale addirittura il triplo. Il Napoli ci aveva provato già a gennaio. Poi era rimasto tutto congelato con la promessa di risentirsi in estate. E ora l’estate è dietro l’angolo.

Bologna, decisa la cessione di Ndoye: si punta la “vecchia conoscenza” Eguinaldo

Che sia proprio C’è però un dettaglio che fa capire che il Bologna sta preparando il terreno per un addio eccellente. Un segnale, du quelli che fanno pensare che ormai il dado è tratto e bisogna solo guardare avanti.

Eguinaldo, esterno dello Shakhtar Donetsk
Bologna, decisa la cessione di Ndoye: si punta la “vecchia conoscenza” Eguinaldo (LaPresse) – serieanews.com

Quel segnale ha un nome sudamericano, un’accelerazione devastante, e un episodio rimasto negli occhi di chi guarda le partite con attenzione. Perché forse non tutti lo ricordano, ma durante Bologna-Shakhtar di Champions, un certo Eguinaldo aveva seminato il panico sulla fascia.

Corsa, strappo, rigore conquistato. Poi Sudakov lo sbagliò, ma tant’è. Eguinaldo aveva già colpito gli osservatori del Bologna che peraltro ce l’avevano già sul taccuino. Brasiliano classe 2004, gioca nello Shakhtar Donetsk e da qualche giorno è tornato forte nei radar rossoblu.

Cresciuto nel Vasco da Gama, Eguinaldo è uno di quei giocatori che non si dimenticano facilmente. Perché corre come pochi: in Brasile è stato cronometrato a 37,5 km/h. Sì, tipo Mbappé.

Gioca esterno offensivo, può stare a sinistra o a destra, ma la specialità della casa resta lo strappo. L’uomo che ti manda al bar il terzino e parte dritto per la porta. Uno su cui costruire, certo, ma anche uno che a Bologna saprebbero come far crescere così come è stato con molti altri talenti prima di lui.

La storia, forse, non è ancora scritta. Ma gli indizi iniziano ad allinearsi. Perché il mercato è così: non sempre ti avvisa con i comunicati ufficiali. A volte lo capisci da un rigore. Magari pure sbagliato.

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