Vlahovic è rinato con tudor, il suo futuro potrebbe essere rivalutato: spuntano nuovi scenari per il prosieguo del rapporto con la Juventus
La parabola di Dusan Vlahovic alla Juventus sembrava destinata a un lento declino, come una stella che perde lucentezza. Dopo una fase di depressione calcistica sotto la gestione Allegri e Motta, il serbo è tornato a splendere con l’arrivo di Igor Tudor in panchina.
Due assist nella gara contro il Lecce hanno riacceso i riflettori sul numero 9, ma il suo futuro con la Vecchia Signora resta un puzzle da risolvere. Con un contratto in scadenza a giugno 2026 e uno stipendio altissimo (12 milioni netti, pari a 22 lordi, il più alto della Serie A ndr) la domanda è una sola: quale sarà il prossimo capitolo per Vlahović?
La rinascita di Vlahovic con Tudor: un talento ritrovato
L’impatto di Tudor su Vlahović è stato come un raggio di sole dopo un lungo inverno. L’ex allenatore del Verona ha riportato il serbo al centro del progetto bianconero, dandogli fiducia e libertà di esprimersi.
Non è un caso che, secondo i dati Opta, Vlahovic abbia migliorato le sue statistiche in termini di coinvolgimento nel gioco, con una media di passaggi chiave per partita salita del 15% rispetto alla gestione precedente.
I due assist nell’ultima gara sono solo la ciliegina sulla torta di un percorso di rinascita che ha riacceso l’entusiasmo dei tifosi juventini. Ma attenzione: il talento di Dusan non è mai stato in discussione, semmai il contesto. Tudor sembra aver trovato la chiave per sbloccare il potenziale di un attaccante che, a 25 anni, ha ancora margini di crescita impressionanti.
Guardando al panorama europeo, esempi come quello di Victor Osimhen dimostrano come un cambio di guida tecnica possa trasformare un giocatore da “incompiuto” a stella globale. La Juventus spera che Vlahovic segua una traiettoria simile, ma il tempo stringe e le scelte da fare sono delicate.
Contratto Vlahovic: un nodo da sciogliere prima del Mondiale per Club
Il contratto di Vlahovic è un rompicapo che tiene sulle spine la dirigenza bianconera. Cristiano Giuntoli, direttore sportivo della Juventus, ha già avuto confronti con l’entourage del giocatore, ma le parti sembrano parlare lingue diverse. Dusan non gradisce l’idea di una riduzione dell’ingaggio in cambio di un prolungamento, e chi potrebbe biasimarlo?
Con uno stipendio che lo rende il calciatore più pagato della Serie A, il serbo sa di essere una pedina preziosa. Tuttavia, la Juventus non può permettersi di arrivare al 2026 con il rischio di perdere il suo bomber a parametro zero.
Il Mondiale per Club del 2025, che vedrà la Juventus tra le protagoniste, è la deadline non ufficiale per risolvere la questione. Secondo fonti vicine al club, la società proverà a trovare un accordo entro l’estate.
In caso contrario, la vetrina internazionale della competizione potrebbe diventare l’occasione per attirare pretendenti disposti a sborsare almeno 40 milioni di euro, una cifra comunque bassa per un attaccante del suo calibro a un anno dalla scadenza. Club come Arsenal e Paris Saint-Germain, che in passato hanno mostrato interesse, potrebbero tornare alla carica.
Quale futuro per Vlahovic? Tra ambizioni e mercato
Il futuro di Vlahović è una tela ancora da dipingere. Rimarrà il faro della Juventus, guidando l’attacco verso nuovi traguardi, o sarà costretto a cercare altrove la sua consacrazione? La gestione Tudor ha aperto scenari incoraggianti, ma il mercato è imprevedibile. Squadre di Premier League, sempre affamate di talenti, potrebbero vedere in Dusan un investimento per il presente e il futuro.
Dall’altra parte, la Juventus sta lavorando per costruire una squadra competitiva, e perdere Vlahovic sarebbe come rinunciare a un sogno a metà strada. La storia recente del calcio italiano ci insegna che i grandi attaccanti spesso trovano il loro equilibrio dopo momenti di crisi.
In conclusione, la rinascita di Vlahović è una notizia che scalda il cuore dei tifosi, ma il suo futuro resta un rebus. Tudor ha riacceso la scintilla, ora tocca alla Juventus trasformare questa fiamma in un fuoco duraturo. Con il Mondiale per Club all’orizzonte e un mercato sempre in agguato, la strada è piena di insidie.