Un periodo complicato, qualche panchina di troppo, ma una certezza granitica: il futuro di Santi Giménez è già deciso
C’è un momento, nelle stagioni complicate, in cui si comincia a guardare già al prossimo anno. Inevitabile che sia così, anche perché, se una stagione proprio non va, c’è almeno il vantaggio di poter pianificare il domani con anticipo, prendendosi un vantaggio sulle avversarie.
Al Milan quel momento è arrivato da qualche settimana. I punti pesano, le partite pure, e c’è ancora da giocare quella più importante di tutte: il derby che potrebbe valere la finale di Coppa Italia. Ma in sottofondo c’è anche un’altra partita che si sta giocando. Quella che riguarda il futuro. Degli allenatori, dei dirigenti, dei giocatori. E magari anche di chi deve segnare i gol.
Già, perché in tutto questo vortice di incertezze, un nome è finito più degli altri al centro delle chiacchiere da bar (e da social). Quello di un ragazzo che a Milano era sbarcato come l’uomo giusto al posto giusto, ma che oggi si ritrova con più dubbi che certezze: Santiago Giménez.
Non è un bel momento, diciamolo. Lui, che all’inizio aveva illuso tutti di poter essere subito il nuovo idolo di San Siro. Assist all’esordio in coppa Italia, gol con l’Empoli, altro sigillo col Verona, zampata pure in Champions contro il suo vecchio Feyenoord. Sembrava tutto perfetto. Roba da pensare: “Oh, questo è forte davvero”.
Siempre con ustedes. Vamos con todo!! ❤️🔥 @acmilan
— Santiago Gimenez (@Santgimenez_) April 11, 2025
Poi, pian piano, si è spenta la luce. Non segna da sette partite e nelle ultime due è finito anche in panchina. Con una scena ormai chiara agli occhi di tutti: contro Napoli e Fiorentina, davanti ci è andato sempre lui, Tammy Abraham. Che, per carità, non è esattamente il bomber infallibile degli anni migliori, ma in questo momento dà almeno l’idea di poter tenere su la baracca.
E così, complice anche un infortunio che lo ha tenuto fuori pure a Udine (dove però ha giocato Jovic dal 1′, ndr), è partita la domanda più classica di tutte: “Ma Giménez, l’anno prossimo, che fine fa?”
Milan, già deciso il futuro di Gimenez: resta anche l’anno prossimo
La risposta, però, è molto meno complicata di quanto sembri. Perché salvo miracoli o ribaltoni in stile telenovela, il futuro di Santiago Giménez è ancora rossonero.
Il primo motivo è quasi banale, ma fondamentale. Non sta girando lui? Vero. Ma non sta girando soprattutto il Milan. Ed è difficile, per non dire ingiusto, scaricare tutte le colpe su un ragazzo che ha bisogno di palloni per far gol e che, ultimamente, di palloni ne ha visti pochi e sporchi.
Il secondo motivo è scritto nero su bianco nei conti di Casa Milan: Giménez è costato 35 milioni di euro. Non esattamente spicci. E nel calcio moderno questi numeri contano, eccome. Nessuno si sogna di mollare così facilmente un investimento del genere dopo sei mesi complicati. Anche perché, a rivenderlo ora, si rischierebbe pure di rimetterci.
Ma c’è anche un ragionamento molto più terra-terra. E riguarda il mercato che verrà. Il Milan dovrà mettere mano – e pesantemente – alla difesa, magari pure al centrocampo, senza dimenticare che un occhio andrà dato anche alla porta.
Morale della favola: davanti, dove qualche certezza c’è, non ha senso rivoluzionare. Giménez resterà. Magari gli affiancheranno un attaccante più esperto, magari no. Ma l’idea di base è che il messicano sarà ancora al centro del progetto. Insieme, chissà, proprio a Tammy Abraham, che potrebbe anche essere confermato dopo il prestito.