Non sempre serve vendere per forza. A volte basta aspettare. Come insegna la Bundesliga: c’è sempre una via d’uscita, basta avere pazienza
Dusan Vlahovic e la Juventus stanno insieme, ma da tempo non si somigliano più. Lui è rimasto l’attaccante pagato a peso d’oro e con uno stipendio fuori scala. La Juve, invece, è diventata un club che (giustamente) guarda ogni centesimo. E che inizia a chiedersi se abbia ancora senso continuare così.
La stagione dice tutto. Vlahovic ha vissuto mesi complicati, dentro e fuori dal campo. Con Thiago Motta aveva perso il posto, con Tudor l’ha ritrovato, ma senza lasciare grandi tracce per ora. Pochi palloni giocabili, pochi lampi. Ma soprattutto, pochissime certezze.
E qui il problema non è solo tecnico. È mentale. È di contesto. È di futuro. Perché in tutto questo c’è un dettaglio non da poco: il contratto. Vlahovic è legato alla Juve fino al 2026 e dal prossimo anno andrà a guadagnare 12 milioni netti a stagione.
Ecco perché sarà un’impresa titanica cederlo per evitare di perderlo a zero euro. Trovare qualcuno che si accolli quell’ingaggio stratosferico è impresa ardua, soprattutto se c’è da pagare anche il cartellino. Per questo motivo la Juve potrebbe essere costretta ad accettare una cifra ridicola pur di liberarsene. Oppure resta sempre un’altra strada: la famosa soluzione “tedesca”.
La fiducia di Tudor e le possibili svolte
Igor Tudor, da quando è subentrato, ha mostrato fiducia in Vlahovic. Lo considera un punto fermo del suo attacco e sta cercando soluzioni per valorizzarlo al meglio.
Se il serbo dovesse rispondere con un finale di stagione all’altezza, ritrovando il feeling con il gol, potrebbe attirare l’attenzione di club importanti, magari dalla Premier League, disposti a investire su di lui nonostante l’ingaggio elevato.
Ma c’è un altro aspetto da considerare. Vlahovic stesso dovrà interrogarsi sul suo futuro. Guadagnare così tanto in un momento in cui il rendimento è al di sotto delle aspettative lo rende, in un certo senso, prigioniero del suo stesso valore.
Accettare una sensibile riduzione dell’ingaggio potrebbe essere una mossa intelligente per uscire da questa impasse. Eviterebbe di diventare l’ennesimo giocatore strapagato che pesa come un macigno sulle casse del club.
Juve, Vlahovic come in Bundesliga: scadenza e poi addio
In fondo se continua di questo passo due sono le strade che ha davanti a sé la Juve: venderlo comunque, anche in saldo, pur di liberarsi di un contratto così pesante. Oppure, appunto, operare come fanno all’estero e soprattutto in Germania, da anni, senza troppe remore: lo tieni fino alla scadenza e poi tanti saluti. Fine.
Lo ha fatto il Borussia Dortmund con Lewandowski, lo farà il Bayer Leverkusen con Jonathan Tah. All’estero, in giro per l’Europea, non è vissuto come un fallimento. È una scelta. Anzi, spesso è anche un’opportunità. Perché un giocatore in scadenza può sentirsi più libero, più leggero. E magari ritrovare rendimento.
E allora tanto vale giocarsela così anche con Vlahovic. Tenerlo un anno ancora, affiancargli un giovane su cui puntare per il futuro, e vedere cosa succede. Male che vada, nel 2026 si saluteranno senza rancore. Magari persino con un sorriso.
Alla tedesca, appunto.