Conte punta al capolavoro con il Napoli, ma dietro l’angolo si prepara un cambio di scena da film. Con un ritorno inatteso al centro del progetto
Certe volte basta un attimo. Un gol al novantesimo, un rigore parato, una classifica che all’improvviso sembra più corta di quanto si pensasse. E Napoli, si sa, non aspetta altro per farsi trascinare dall’entusiasmo.
Il punto è che lo Scudetto adesso non è più solo una suggestione romantica, un premio di consolazione per chi ha ritrovato l’orgoglio: è una possibilità concreta. I punti che separano gli azzurri dall’Inter sono 3, e con un pizzico di fortuna (e qualche distrazione nerazzurra in Champions), la montagna potrebbe sembrare molto meno alta da scalare.
Il calendario dice che il Napoli, da qui alla fine, se la vedrà solo con squadre della metà destra della classifica. Avversari “abbordabili”, come si dice in gergo, ma che nessuno può permettersi di sottovalutare. Però, diciamolo, se c’era un finale da scegliere per una volata a sorpresa, è proprio questo: senza scontri diretti, senza grandi pressioni esterne, con la pancia piena dei rivali.
E allora torna tutto: la tensione positiva, l’adrenalina. Ma soprattutto, torna lui: Antonio Conte. Arrivato in pompa magna in una Napoli ancora stordita da una stagione balorda: nono posto, disillusione generale, aria da rifondazione. E invece, tempo nove mesi, l’allenatore che tutti conoscono per la sua maniacale cura del dettaglio ha ricostruito tutto. Identità, carattere, voglia di combattere.
Conte e il solito bivio: vince e va via? C’è la Juve che lo aspetta
È lì che si gioca la partita vera. Perché vincere lo Scudetto sarebbe già una favola di per sé, ma potrebbe anche diventare il suo canto del cigno in azzurro. Eh sì, perché Conte ha un talento speciale nel chiudere le storie al massimo del loro splendore. Lo ha fatto ovunque: Bari, Juve, Chelsea, Inter. Arriva, vince, e — se sente che non può replicare — se ne va.
Il discorso non è ancora aperto ufficialmente, ma è chiaro che a fine stagione ci si siederà a tavola. De Laurentiis ci proverà in tutti i modi: progetto tecnico solido, budget importante, carta bianca sul mercato. Ma se lo Scudetto dovesse davvero arrivare, è plausibile che Conte senta di aver già fatto il suo, e che il richiamo della Juventus diventi qualcosa di più di una semplice suggestione.
Paradossalmente, restare potrebbe diventare più facile se lo Scudetto sfuggisse. In quel caso, ci sarebbe la voglia di riprovarci, di completare l’opera. Perché una cosa è certa: Napoli gli è entrata dentro. L’ha conquistato. E lui, da uomo di pancia, lo sa bene.
Ma De Laurentiis, che non si affida certo ai tarocchi, si sta già muovendo. Sa che Conte non è un uomo delle mezze misure, e che la permanenza non è garantita. I nomi in agenda sono quelli noti: Pioli, Gasperini, Italiano. Tutti stimabili, certo. Ma nessuno con quell’effetto “wow” che serve per rimettere in moto la macchina dell’entusiasmo.
Napoli, se salta Conte idea Allegri: ADL ha gli argomenti per convincerlo
E qui entra in scena un’idea che sembra partorita da un romanzo calcistico: Massimiliano Allegri. L’unico che, nella storia recente del calcio italiano, ha saputo sostituire Conte senza far rimpiangere Conte. Lo fece alla Juventus, lo potrebbe fare ora a Napoli.
Sì, perché a dispetto dei meme e delle battute da bar, Allegri è ancora un nome pesante. Ha vinto, tanto, e in ambienti tutt’altro che semplici. E De Laurentiis, che non si è mai nascosto, lo stima apertamente da anni. Il Napoli ha le risorse per convincerlo: paga già 6,5 milioni netti a Conte, e può garantire un mercato da protagonista. Insomma, le condizioni ci sono tutte.
Rivedere Allegri contro Conte, ma con le panchine invertite, sarebbe una di quelle trovate che solo il calcio sa regalare. E se accadesse, la Serie A avrebbe già la sua storyline perfetta per il prossimo anno.