Inter, dopo il pareggio con il Parma il dato è ancora più allarmante e così lo scudetto rischia di sfumare davvero: Inzaghi deve invertire la rotta
L’Inter ha perso punti preziosissimi nella trasferta di Parma, un 2-2 subito in rimonta che potrebbe costare carissimo ad Inzaghi. I nerazzurri dovranno ritrovare immediatamente le forze mentali per sfidare il Bayern Monaco, falcidiato dagli infortuni, e non perdere il treno per le tre competizioni. Dal triplete, al rischio di crollo contro tutte.
Con il Napoli in agguato, la sfida ai bavaresi e la semifinale di Coppa Italia pareggiata, ora il cammino di un’Inter stanca si fa in salita. Inzaghi deve cambiare rotta, anche perché c’è un dato che non può di certo far piacere ai tifosi. E poi l’atteggiamento, spesso troppo supponente, di chi crede di avercela già fatta. Infine, magari, una sopravvalutazione della rosa, nei suoi panchinari.
Inter, così perdi tutto: il dato horror sui nerazzurri
I secondi tempi troppo teneri, ad esempio, si erano visti già. Era il 7 marzo, a Napoli. Dopo la punizione di Dimarco, si poteva sigillare il sogno di uno scudetto-bis, e invece il pareggio all’ultimo soffio di Billing rovina tutto. Un episodio che brucia, perché l’Inter sembrava avere la partita in pugno, almeno nel risultato, salvo poi spegnersi nel finale.
Ancora prima, nel recupero contro la Fiorentina al Franchi, il crollo era stato molto peggiore, talmente teatrale e fragoroso da far pensare alla classica partita storta che capita una volta in una stagione. Senza scordare i guai con il Milan, con cui si arriva da un 1-1 in Coppa Italia, per non dimenticare la sfida di campionato.
Niente, comunque, in confronto all’incubo di Riad. La finale contro Conceicao sembrava vinta sul 2-0, ma il 2-3 è stata una tempesta inattesa nel deserto. L’esempio paradigmatico di cosa succede a questa squadra quando è già convinta di aver portato la nave in porto.
Inter, crollo nel secondo tempo: un problema che si ripete
Il problema è che a volte non basta nemmeno un doppio vantaggio per attraccare serenamente. Supercoppa a parte, per la seconda volta in questo campionato l’Inter ha pareggiato dopo essere andata avanti di due gol. Il precedente era stato quel pazzo Inter-Juve 4-4 di ottobre. Anche lì, immancabili due reti incassate nel secondo tempo, ma in compenso un’enormità di occasioni fallite, a differenza di quanto successo ieri.
Contro una piccola, però, i punti persi sono ancora più sale nella ferita. Basta ripensare al gol di Messias al 95’ del debutto in campionato con il 2-2 contro il Genoa. O alla rete di Mota nel finale di Monza. L’ultima in classifica che è riuscita a strappare un punto ai campioni in carica.
E non è solo questione di stanchezza fisica. Su X, i tifosi nerazzurri si dividono: c’è chi parla di calo mentale, chi punta il dito su scelte tattiche di Inzaghi nei secondi tempi. “Sembra che dopo il 60’ la squadra si sieda”, scrive un utente, e non ha tutti i torti. Guardando i numeri, l’Inter ha perso o pareggiato ben 5 partite in questa stagione dopo essere stata in vantaggio: un dato che fa riflettere, soprattutto per una squadra abituata a dominare.
Stop Inter: calo fisiologico o campanello d’allarme?
Ma è davvero una crisi? Forse no, o almeno non ancora. La stagione è dei nerazzurri è ancora lunga, e l’Inter resta in corsa su più fronti. Eppure, questi secondi tempi da incubo iniziano a pesare. E ora il calendario non dà tregua. Tra Serie A e Champions, l’Inter dovrà affrontare avversari tosti come Bologna, Bayern Monaco e Roma nelle prossime settimane.
Se il trend dei secondi tempi molli dovesse continuare, il rischio è di buttare via punti preziosi. Eppure, c’è chi vede il bicchiere mezzo pieno. Serve, però, un cambio di passo. Magari una gestione più attenta delle sostituzioni, o un atteggiamento meno rilassato quando il risultato sembra in tasca.