Marcus Thuram, tra self confidence, record personali e lunghi digiuni: l’Inter ha deciso da che parte stare, e potrebbe sorprendere tutti
C’è un paradosso che gira silenzioso tra le pieghe della stagione dell’Inter, e si chiama Marcus Thuram. Un attaccante che ha fatto tutto e il contrario di tutto: gol pesanti, giocate da numero 10 e da numero 9, dialoghi perfetti con Lautaro. Eppure, anche lunghi periodi di silenzio, partite senza reti, settimane in cui sembrava essersi preso una pausa dal tabellino.
Che stagione ha fatto, dunque, il figlio di Lilian? Dipende da dove si guarda. Se si guarda con gli occhi dei numeri, si può dire che ha già eguagliato il suo miglior bottino in campionato (13 reti) e che con un’altra marcatura si prenderà il record personale. Se però si guarda con gli occhi di chi lo ha visto giocare ogni settimana, allora il giudizio è più complesso.
Fino a dicembre, Thuram era sembrato l’acquisto dell’anno: incursioni devastanti, spalle larghe, gol pesanti. Una conferma spettacolare per chi lo scorso anno veniva considerato come un “bravo, ma segna poco”. Poi col nuovo anno il motore si è un po’ inceppato: solo una rete, quella contro l’Empoli, e un’esultanza che manca da ben 9 partite.
Eppure, nessuno all’Inter si è mai sognato di metterlo in discussione. Nemmeno per un secondo. Non lo fa Simone Inzaghi, che lo considera un pezzo centrale del suo sistema, e non lo fanno i dirigenti, che sanno bene quanto pesino i suoi strappi anche quando non segna. E forse è proprio questo il punto: Thuram non è solo gol. È una presenza.
A fine stagione, però, i discorsi sul campo si intrecceranno con quelli sul bilancio. Perché l’Inter, da un paio d’anni, vive quel sottile equilibrio tra ambizione sportiva e sostenibilità economica. E prima o poi un pezzo grosso va sacrificato. È qui che il nome di Thuram entra nel radar delle big europee.
Thuram, la clausola da 85 milioni e il possibile rinnovo
Arrivato a parametro zero, oggi ha una clausola rescissoria da 85 milioni di euro. Una cifra che potrebbe iniziare a fare gola soprattutto se Thuram facesse un altro step di crescita, quello definitivo, quello che confermerebbe la sua “umile” considerazione di essere fra i 10 attaccanti più forti al mondo.
In caso di cessione, sarebbe una plusvalenza totale. Eppure, non è affatto detto che questo scenario si realizzi.
Anzi, prende corpo l’idea opposta: tenerselo stretto, rinnovare il contratto, eliminare quella clausola e affidare a lui — e al suo allenatore — il futuro nerazzurro.
Se infatti Inzaghi rinnoverà, come ormai appare probabile, Thuram potrebbe diventare la sua “dote tecnica”: un gesto simbolico ma concreto da parte della società, che equivarrebbe a dire “si riparte da qui, da chi ha fatto la differenza”.
Togliere la clausola significherebbe blindarlo, certo. Ma significherebbe anche mandare un messaggio: l’Inter vuole crescere trattenendo i suoi migliori elementi, non smantellando ogni estate. Vuole costruire, e lo vuole fare anche intorno a Thuram.