Kvaratskhelia allo scoperto: che risposta ai tifosi del Napoli

A volte servono chilometri e silenzi per dire tutto. La storia di un addio che brucia ancora e di una risposta che arriva solo dal campo

Kvicha Kvaratskhelia stoppa un pallone altissimo col piede. Sullo sfondo la Tour Eiffel
Kvaratskhelia allo scoperto: che risposta ai tifosi del Napoli (Foto Kvara: LaPresse) – serieanews.com

Certe partenze, più che cessioni, sembrano scossoni emotivi. Non stiamo parlando solo di mercato, ma di identità che si sgretolano, affetti che si interrompono a metà stagione, proprio quando ci si stava abituando all’idea che potesse essere lui a trascinare ancora la squadra. Poi però succede che il finale cambia, e lo fa senza chiedere il permesso.

A lasciarci tutti di sasso è stato il trasferimento di Kvaratskhelia al PSG, concluso in una manciata di giorni, senza troppi saluti, senza nemmeno uno di quei post col cuore blu e la maglia numero 77. A voler fare i cinici, ci sono (più di) 75 milioni di motivi per cui il Napoli ha detto sì. A voler essere romantici, non basta una banca intera per giustificare quella ferita.

E mentre il club azzurro cercava di tenere in piedi la baracca, Conte – che non è uno che le cose le manda a dire – faceva capire che no, non l’aveva presa benissimo. “Deluso”, ha detto. Ma la parola giusta, forse, è stato “spiazzato”. Perché perdere uno come Khvicha a metà corsa, senza nemmeno un sostituto all’altezza, vuol dire riscrivere la stagione con l’inchiostro sbiadito.

I tifosi? Peggio ancora. Traditi, feriti, arrabbiati. Bastava farsi un giro nei bar di Fuorigrotta o nei thread infiniti su X per capire il clima. Gli hanno dato del mercenario, del venduto. In tanti hanno detto che andare in Ligue 1 era un passo indietro, che l’ha fatto solo per i soldi, che Parigi è bella ma il calcio francese no. Insomma, non gliel’hanno perdonata. E forse non gliela perdoneranno mai.

Parigi val bene una risposta: Kvara ha già risposto sul campo

Ma se c’è una cosa che Kvara ha saputo fare, è stata tenersi lontano dalla polemica. Nessuna replica velenosa, nessuna intervista col colpo di scena. Solo campo, pallone tra i piedi e quel solito modo di giocare che sembra poesia che non sa di esserlo.

Kvicha Kvaratskhelia con la maglia del PSG
Parigi val bene una risposta: Kvara ha già risposto sul campo (AnsaFoto) – serieanews.com

Al Paris Saint-Germain ha trovato subito spazio. Non uno di quei trasferimenti dove ti metti comodo in panchina a contare i milioni. No, titolare fisso, punto fermo nello scacchiere di Luis Enrique, protagonista in campionato e in Europa. E questo è già il primo mito sfatato: sarebbe stato un comprimario, una comparsa in mezzo a tanti campioni. Niente di più sbagliato, e lo vediamo settimana dopo settimana.

La squadra, guidata da una versione più matura e solida di sé, ha ripreso a correre come non faceva da anni. Altro roboante 6-1 a Saint-Etienne, Kvara puntualmente sul tabellino dei marcatori. E ora il PSG è a un passo da vincere il titolo, da imbattuto. Se tutto va come deve andare festeggerà già la prossima settimana. Già un record speciale che attesta il salto di qualità che hanno fatto i parigini quest’anno.

E poi c’è la Champions League, dove il Paris è passato ai quarti grazie a una straordinaria prova di forza, anche mentale, mettendo in mostra una fame che nemmeno i più ottimisti avrebbero pronosticato. E mai come quest’anno i francesi sembrano davvero poterla vincere, a dimostrazione che la storia del “passo indietro” era poco più che una favoletta. Anzi, in Francia addirittura più di un tifoso pensa che il suo arrivo sia stato davvero il punto di svolta di questo PSG.

E così, mentre a Napoli si discute ancora se sia stato un traditore o solo un ragazzo ambizioso, Khvicha continua a fare quello che ha sempre fatto: dribbling, assist, gol. Ma soprattutto, risposte. Non con le parole, ma coi fatti. E se mai dovesse arrivare il triplete, beh, quello sarà il colpo di teatro definitivo.

C’è chi dice che certi addii non si dimenticano, e chi invece crede che con qualche trofeo in più si dimentichi tutto. Forse la verità sta nel mezzo. Forse, un giorno, Napoli saprà guardare indietro senza rabbia. O forse no. Di sicuro, però, se Kvaratskhelia era partito per cercare qualcosa di più grande, oggi non si può dire che non lo stia trovando.

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