Juventus, quanto ti è costato esonerare Motta? La cifra che grava sul bilancio

La Juventus ha esonerato Thiago Motta, ma quanto è costato al club bianconero prendere questa decisione? La cifra che grava sul bilancio 

Thiago Motta, danno e beffa
Juventus, quanto ti è costato esonerare Motta? La cifra che grava sul bilancio (SerieANews.com)

L’esonero di Thiago Motta è una mossa che ha scosso la Juventus non solo sul piano sportivo, ma anche su quello economico, con un impatto che si farà sentire pesantemente sul bilancio 2024-25. Una decisione che, come un fulmine a ciel sereno, complica i piani societari, già tesi verso un risanamento finanziario che Exor, la holding che controlla il club, ha imposto con fermezza.

I tifosi bianconeri sperano che l’arrivo di Igor Tudor possa dare una scossa alla squadra, ma nel frattempo i conti parlano chiaro: questa spesa imprevista è un macigno che la Juventus dovrà gestire con attenzione. E in un momento in cui la squadra è uscita anzitempo sia dalla Champions League che dalla Coppa Italia, il rischio di non centrare gli obiettivi finanziari è dietro l’angolo.

La Juventus deve ora giocare con intelligenza per non compromettere il suo futuro. Tra i costi dell’esonero, gli obiettivi di bilancio e le strategie di mercato, il club bianconero si trova a un bivio cruciale. Riuscirà a mantenere la rotta verso la sostenibilità finanziaria senza sacrificare le ambizioni sportive?

Juventus, l’esonero di Thiago Motta costa caro: le cifre

L’esonero di Thiago Motta non è solo una scelta tecnica, ma un’operazione che avrà un impatto significativo sul bilancio del club. La società dovrà accantonare l’intero compenso pattuito per i restanti due anni di contratto di Motta, oltre a coprire le ultime mensilità di questa stagione.

Anche considerando i benefici del Decreto Crescita, di cui Motta godeva, si parla di una cifra che si aggira tra i 13 e i 14 milioni di euro per l’intero staff tecnico. A questo si aggiunge lo stipendio di Igor Tudor e dei suoi collaboratori, circa 1 milione lordo fino a giugno, per un totale di 14-15 milioni. Una spesa non prevista che, come un sasso nello stagno, crea onde difficili da ignorare.

Thiago Motta disperato sotto la pioggia
Juventus, l’esonero di Thiago Motta costa caro: le cifre (Ansa) – SerieANews.com

Thiago Motta, arrivato nell’estate scorsa con un triennale da 3,5 milioni netti a stagione, aveva portato con sé grandi aspettative, ma i risultati non sono stati all’altezza: 18 vittorie in 42 partite, con una media di 1,67 punti a gara.

La sua avventura si è conclusa dopo una serie di prestazioni deludenti, culminate con la sconfitta per 3-0 contro la Fiorentina, preceduta dall’eliminazione contro l’Empoli in coppa e dal 4-0 con l’Atalanta. Ora, con Tudor in panchina, la Juventus deve guardare avanti, ma i costi di questo cambio tecnico pesano come un macigno.

Juventus, bilancio 2024-25: l’obiettivo di contenere le perdite

Il bilancio 2024-25 della Juventus è al centro delle attenzioni di Exor, che ha imposto un obiettivo chiaro: contenere la perdita entro i 32 milioni di euro. Al 30 giugno 2024, il patrimonio netto di Juventus Fc (quello separato, rilevante ai fini civilistici) era di 42 milioni, con un capitale sociale di 15 milioni, dopo un aumento di capitale da 200 milioni e un deficit 2023-24 di 199 milioni.

Questo significa che, al 30 giugno 2025, la perdita non potrà erodere più di un terzo del capitale sociale, cioè 5 milioni, per evitare un’ulteriore ricapitalizzazione. In parole povere, la Juventus deve mantenere il deficit sotto i 32 milioni, un traguardo che l’esonero di Motta rende più complicato.

Il ritorno in Champions League ha portato almeno 65 milioni di premi Uefa, e il Mondiale per club aggiungerà un gettone di 18-20 milioni, ma l’uscita anticipata dalla competizione europea e dalla Coppa Italia ha ridotto le entrate previste.

Inoltre, l’assenza del main sponsor Jeep, che nel 2023-24 aveva versato 38 milioni, ha spinto il club a incrementare i proventi da stadio e attività correlate, oltre a raddoppiare gli introiti del player trading, passati da 34 a 67 milioni, con ulteriori 14 milioni di plusvalenze quasi certe dai riscatti di Rovella e Pellegrini da parte della Lazio. Sul fronte dei costi, i tagli di 25-30 milioni tra stipendi e ammortamenti hanno aiutato, ma la strada verso l’autosufficienza imposta da Exor resta in salita.

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