Juve, via alla rifondazione estiva: non solo Victor Osimhen, doppio scippo dal Napoli, c’è già stato il primo contatto diretto
“Siamo la Juventus, ecco che cosa dobbiamo ritrovare“. Queste le prime parole di Igor Tudor da nuovo tecnico del club piemontese. Il croato con l’arrivo alla Continassa ha un po’ chiuso il cerchio. Ha vissuto lo spogliatoio bianconero da calciatore e poi da vice allenatore, secondo di Andrea Pirlo.
Ora, però, le responsabilità sono tutte su di lui. L’allenatore, che a giugno ha chiuso il suo rapporto con la Lazio per incomprensioni con Lotito sul mercato, avrà il compito di far rialzare la testa a Vlahovic e soci. Il quarto posto è pressocché obbligatorio, una sorta di imperativo da cui non si può prescindere.
La Juve non può non disputare la prossima edizione della Champions League, sia per una questione di prestigio che per il bilancio dipendente dalle entrate derivanti dalla più nobile ed importante delle competizioni europee. Un contratto da traghettatore per il tecnico ma anche la consapevolezza di potersi giocare la riconferma a suon di vittorie e risultati positivi.
Juve, ribaltone alla Continassa: rischia anche Giuntoli
Il ribaltone alla Continassa è stato praticamente necessario. Lo spogliatoio aveva perso fiducia in Thiago Motta e le recenti sconfitte facevano propendere per il peggio. E così, dopo aver constatato il malumore dei calciatori nei confronti del tecnico, la dirigenza ha ritenuto opportuno usare il pugno duro e procedere con l’avvicendamento in panchina.
Naufragato, quindi, il progetto Motta partito la scorsa estate e dalla durata almeno triennale secondo i progetti originari. Il tecnico italo-brasiliano era stato voluto fortemente da Giuntoli, incantato dal modo di giocare del Bologna, capace addirittura di centrare la qualificazione in Champions League nella scorsa stagione, un traguardo storico per il club felsineo.
Si era esposto il football director procedendo anche ad un mercato decisamente robusto in estate. Oltre 100 milioni spesi solo per Koopmeiners, Douglas Luiz e Thuram, con i primi due risultati fin qui davvero molto deludenti. Una situazione che ha acceso il mirino anche sull’operato dell’ex ds del Napoli.
Juve, mirino in casa Napoli: assalto a lui
Giuntoli è stato ingaggiato dalla Juve proprio grazie al lavoro svolto all’ombra del Vesuvio. Ha vinto uno scudetto abbassando il monte ingaggi e scovando talenti semi sconosciuti in giro per l’Europa, vedi Kvaratskhelia, oggi al PSG. Ebbene, se la prima parte del lavoro è stata svolta con risultati egregi alla Continassa, al momento non si può dire altrettanto per quanto riguarda la campagna rafforzamento, con diversi flop almeno vedendo questa prima stagione.
Da qui le riflessioni della proprietà anche nei confronti del football director che potrebbe davvero terminare la stagione e chiudere la sua avventura alla Juventus dopo sole due stagioni. Sembra proprio che il club bianconero abbia addirittura già scelto l’erede.
Si tratta di Giovanni Manna, fino alla scorsa stagione nel team di Giuntoli prima di passare al Napoli ad inizio stagione e diventare il nuovo ds. Il dirigente nato a Vallo della Lucania è stato contattato dal club bianconero per un suo ritorno alla Continassa. Vedremo se accetterà, di certo c’è che Manna è uno dei nomi monitorati dalla Juve.