Il momento delicato della Juventus ha indotto John Elkann ad intervenire: Thiago Motta non è il solo a rischio, c’è anche l’intera dirigenza
La Juventus sta attraversando uno dei periodi più complicati della stagione, con due sconfitte consecutive che hanno lasciato il segno. Il club bianconero è reduce dalle sconfitte contro Atalanta e Fiorentina, due partite che hanno visto la Juve incassare ben sette gol e non segnarne nemmeno uno.
Un bilancio decisamente negativo che ha fatto scivolare la squadra al quinto posto in classifica, lontano dalla zona Champions League, un obiettivo fondamentale per il club. La situazione non è certamente delle migliori, e i tifosi cominciano a chiedersi quali saranno le mosse future della società per risollevare una stagione che sembra destinata a finire nel peggiore dei modi.
Thiago Motta a rischio esonero: Genoa ultima spiaggia
Thiago Motta, allenatore della Juventus, sembra essere il primo a dover fare i conti con le difficoltà della squadra. La sua gestione è sotto esame, e nonostante la società abbia dichiarato di volerlo supportare, la realtà potrebbe essere diversa. L’esonero di Motta sembra ormai una questione di tempo, che potrebbe concretizzarsi anche a breve.

Se la Juventus dovesse infatti subire una terza sconfitta consecutiva contro il Genoa dopo quelle con Atalanta e Fiorentina, l’esonero sarebbe quasi inevitabile. Questo farebbe scivolare ulteriormente la squadra in una situazione di grave difficoltà, complicando non solo il cammino verso la qualificazione in Champions, ma anche la percezione della squadra stessa, che sembra aver perso fiducia nel proprio allenatore.
La Juventus, che ha investito notevolmente su Motta con un contratto che lo lega al club fino al 2027, si troverebbe anche a dover fare i conti con un costo considerevole per il suo esonero. Una decisione drastica che, se presa, avrebbe implicazioni anche sulle scelte future della società.
Se la Juve optasse per un cambiamento immediato, l’ipotesi di un traghettatore potrebbe essere presa in considerazione. Tra i nomi che circolano ci sono Massimiliano Brambilla, allenatore della formazione Under 23, o Francesco Magnanelli, tecnico della Primavera. La situazione resta comunque delicata, con la necessità di un’azione tempestiva.
Giuntoli ed il flop sul mercato: il dirigente è nei guai
Non solo Motta, anche Giuntoli, responsabile dell’area tecnica, potrebbe finire nel mirino della società. Nonostante i grandi investimenti sul mercato, il suo operato è stato messo in discussione. I trasferimenti effettuati quest’estate e a gennaio non hanno prodotto i risultati sperati, con diversi acquisti che non hanno inciso come ci si aspettava.
Alcuni giocatori, come Teun Koopmeiners e Douglas Luiz, sono stati acquistati per somme importanti, ma non hanno saputo risollevare la squadra, risultando del tutto deludenti, mentre alcuni giovani talenti sono stati ceduti con troppa fretta, come Nicolò Fagioli e Moise Kean, che stanno brillando con altre maglie.
Juventus, i flop di Giuntoli: le cessioni affrettate
Il mercato della Juventus, sotto la gestione di Giuntoli, ha visto investimenti consistenti, ma il ritorno su questi investimenti è stato molto deludente. I numeri parlano chiaro: 60 milioni per Koopmeiners, oltre 50 per Luiz, 20 per Thuram, 33 per Nico Gonzalez. E nonostante le cifre elevate, la qualità e l’incisività dei nuovi acquisti sono state ben al di sotto delle aspettative.
In aggiunta, Giuntoli ha operato cessioni che ora sembrano essere scelte sbagliate. Matias Soulé, ceduto alla Roma per circa 30 milioni, e Dean Huijsen, venduto al Bournemouth per 20 milioni, sono solo due esempi di giocatori che potrebbero fare comodo alla squadra in questo momento.
Allo stesso modo, Federico Chiesa, Alex Sandro e Adrien Rabiot sono stati sacrificati con buonuscite. Il bilancio di Giuntoli sembra sempre più negativo, e i tifosi cominciano a chiedersi se la società non stia facendo troppi errori sotto la sua guida.
In questo scenario di incertezze, la Juventus si trova a un bivio. La stagione può ancora essere recuperata, ma a condizione che vengano prese decisioni forti e rapide. La dirigenza dovrà riflettere attentamente su chi tenere e chi allontanare per risollevare il club da questa crisi. Sarà il campo a parlare, ma intanto, la Juventus è a un passo da una crisi ancora più profonda.