“Acqua bassa al Penzo, Ederson da western, Kolo Muani normalizzato”: la FLOP PARADE di Enrico Camelio

Torna la Flop Parade di Enrico Camelio: tre nomi, tre storie di scivoloni clamorosi. Dal prato di Venezia al silenzio di Kolo Muani, passando per le proteste firmate Gasperini. Curioso di sapere chi ha deluso di più?

Ederson, Kolo Muani e lo stadio Penzo con Enrico Camelio
“Acqua bassa al Penzo, Ederson da western, Kolo Muani normalizzato”: la flop di Enrico Camelio (Foto: Ansa/LaPresse) – serieanews.com

E anche questa settimana… non ci si annoia!

Ci sono settimane in cui il calcio ti regala magie, colpi di scena da applausi e gol che fanno sognare. E poi ci sono settimane in cui ti guardi intorno e pensi: “Ma questi cosa combinano?”. Ecco, questa è decisamente una di quelle. Tra errori clamorosi, scelte incomprensibili e uscite a vuoto (letteralmente), ci siamo detti che non potevamo esimerci.

Enrico Camelio si è messo comodo, ha tirato fuori la sua proverbiale penna al vetriolo e ha stilato la nuova Flop Parade. Tre nomi – o forse sarebbe meglio dire due nomi e un luogo  – che questa settimana hanno conquistato il nostro poco ambito riconoscimento.

1) I giardinieri dello stadio di Venezia: infiltrati perfetti

Partiamo da Venezia, perché lì è andata in scena una storia degna di un libro giallo. Non perché si sia capito poco, anzi: Antonio Conte è stato chiarissimo. Si è lamentato in ogni salsa che il campo del Penzo fosse secco. Altro che pioggia artificiale! Stavolta, a detta di Conte, i giardinieri si sono proprio dimenticati di innaffiare. E forse, secondo il tecnico, anche Rrahmani ne ha fatto le spese, ma questa è un’altra storia.

il manto erboso dello Stadio Penzo di Venezia
I giardinieri dello stadio di Venezia: infiltrati perfetti (LaPresse) – serieanews.com

Il risultato? Un terreno di gioco che sembrava più il parquet di casa Conte che un prato da Serie A, a detta del mister salentino. E lui, si sa, non è uno che le manda a dire: ha fatto notare che “senza campo bagnato non si può giocare come dico io”. E qui viene il dubbio: ma non si erano messi d’accordo prima? Fatto sta che al Penzo il prato era asciutto come la pazienza di Conte, e i giardinieri si sono presi la copertina che doveva prendersi il Napoli.

2) Ederson: il cartellino rosso più annunciato di sempre

Il secondo protagonista è Ederson, che durante l’ultima partita sembrava avere un unico obiettivo in testa: farsi espellere. Missione compiuta. Il centrocampista brasiliano non ha perso un’occasione per mettere in difficoltà l’arbitro, provocare gli avversari e, ovviamente, beccarsi il rosso.

Ederson, centrocampista dell'Atalanta
2) Ederson: il cartellino rosso più annunciato di sempre (LaPresse) – serieanews.com

Peccato che, una volta abbandonato il campo, Ederson non si sia fermato lì. Insieme al suo allenatore, Gasperini, ha dato vita a un caos post partita degno di un film western. Accuse, polemiche e il solito clima da “tutti contro di noi” che a Bergamo, ormai, è prassi.

Ma una domanda rimane: caro Ederson, talento indiscutibile e destinato a una big europea, non sarebbe stato più utile restare in campo e dare una mano ai tuoi compagni? Magari la prossima volta si potrebbe anche evitare di complicare tutto, rispettando un po’ di più il regolamento.

3) Very Normal People: Kolo Muani o Thiago Motta?

Chiudiamo con Randal Kolo Muani, l’uomo che doveva essere il crack del mercato invernale. Arrivato al Paris Saint-Germain con aspettative da fenomeno, dopo otto partite senza gol e senza la minima incidenza in campo, ci si inizia a chiedere se non fosse solo un abbaglio collettivo.

Randal Kolo Muani triste
Very Normal People: Kolo Muani o Thiago Motta? (LaPresse) – serieanews.com

Dov’è finito quel giocatore esplosivo visto nelle prime giornate di campionato? La domanda è legittima, ma ce n’è anche un’altra che serpeggia: è lui che si è normalizzato, o è Motta che rende normale anche un top player? Scherzi a parte, la crisi di Kolo Muani è evidente e preoccupante. La prossima partita sarà già decisiva per invertire la rotta o per finire dritto dritto nel dimenticatoio dei grandi flop.

E ora?

Questa settimana abbiamo visto di tutto: dai campi stile documentario di Superquark alle espulsioni con teatrino annesso, fino al mistero di un bomber scomparso. La Flop Parade non si ferma e torna presto, perché il calcio è uno spettacolo, ma non sempre di quelli da standing ovation.

Nel frattempo, voi chi avreste inserito nella top (o flop) tre? Scrivetecelo, così magari Enrico Camelio allarga la prossima classifica a cinque!

Gestione cookie