Juve, Thiago Motta è al capolinea: basta leggere quest’intervista per capire

Quest’intervista di una persona molto vicina a Thiago Motta rivela più di quanto sembri. A volte, basta leggere tra le righe per capire che il tempo è finito

Thiago Motta, allenatore della Juventus, a testa bassa
Juve, Thiago Motta è al capolinea: basta leggere quest’intervista per capire (AnsaFoto) – serieanews.com

C’è una legge non scritta nel calcio. Non parlo di regole di campo, quelle le conosciamo tutti. Parlo di quel codice silenzioso che governa i rapporti tra società, allenatori, procuratori e… chi deve decidere le sorti di un progetto tecnico.

Chi mastica questo mondo lo sa: quando parla un agente, o qualcuno molto vicino a un calciatore, non lo fa mai tanto per fare due chiacchiere. E se si espone, c’è sempre un motivo. Sottotraccia, certo. Ma c’è. E stavolta, il motivo è chiaro come non mai.

Dario Canovi, che è stato a lungo l’agente di Thiago Motta e ora l’ha ‘ceduto’ a suo figlio, non è certo l’ultimo arrivato. È un decano, uno che le parole le pesa. Quindi, se decide di parlare, e lo fa con certi toni, vale la pena fermarsi ad ascoltare. “Nessuno ha fatto un’analisi oggettiva di quello che è accaduto negli ultimi 8 mesi alla Juventus”, ha detto.

Ora, mettiamoci comodi e rileggiamola insieme: otto mesi. Praticamente da quando l’avventura di Thiago sulla panchina bianconera è cominciata. Non è una frecciata. È un colpo di scalpello su un vaso che già aveva qualche crepa, con i rumors di esonero imminente e quella voce sempre più insistente che porta ad Antonio Conte, che invece da parte sua si schermisce, almeno per ora.

Non ha fatto nomi, Canovi. Non serve. L’indirizzo è chiaro e porta dritto a Cristiano Giuntoli. Il dirigente che ha scelto Motta, quello che lo ha voluto fortemente, quello che doveva garantire protezione e continuità. E invece, negli ultimi tempi, è stato “beccato” a flirtare con altri allenatori.

È normale che in casa Juve si respiri un’aria diversa dopo l’umiliazione subita contro l’Atalanta (quello 0-4 pesa ancora, eccome), dopo l’eliminazione in Coppa Italia con l’Empoli e la figuraccia in Champions contro il PSV Eindhoven. Ma da lì a lasciar passare voci su possibili alternative, il passo è lungo. E per Motta, probabilmente, pure insopportabile.

Canovi contro Giuntoli: parole che “spiegano” la rottura con Motta

Non deve chiedere a me se Thiago resta o va via, ha detto Canovi, lo deve decidere Giuntoli. Un altro passaggio chiave. Se sei sereno, queste cose non le dici. Se hai ancora un progetto solido davanti, eviti di scoprire le carte. Ma quando inizi a sottolineare chi ha in mano il pallino della situazione, vuol dire che stai già preparando la ritirata. O quantomeno, ti stai togliendo i sassolini dalle scarpe.

Cristiano Giuntoli in occhiali da sole
Canovi contro Giuntoli: parole che “spiegano” la rottura con Motta (LaPresse) – serieanews.com

Giuntoli per il momento non sta parlando, si trincera dietro un silenzio diplomatico: vedremo se parlerà prima di Fiorentina-Juve. Ma il silenzio, questa volta, pesa. Perché se sei convinto del tuo allenatore, lo difendi subito. E invece no, e allora la domanda sorge spontanea: la Juve ci crede ancora in Thiago Motta? O sta solo aspettando il momento giusto per chiudere la storia?

Tra l’altro, non è la prima volta che dalle parti della Continassa si vive un clima simile. Anche con Allegri, a suo tempo, le cose finirono tra sussurri e silenzi. Ma qui il film sembra già visto, e il finale appare scritto. Per salvarsi, Motta avrebbe bisogno di un filotto di vittorie che oggi pare più vicino all’utopia che alla realtà. E forse neppure basterebbe. Al limite deve provare a salvare la stagione cercando di non incappare in un esonero preventivo, che pure sarebbe umiliante.

Il calcio è strano, certo. Ci ha abituato a rimonte clamorose, a ribaltoni impensabili. Però, diciamoci la verità: quando un (quasi) agente parla così, il dado è tratto. E allora non resta che guardare avanti e chiedersi chi sarà il prossimo a sedersi su quella panchina, dove da mesi sembra non esserci più serenità.

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