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Serie A

Fiorentina-Juve, sliding doors pazzesco: c’entrano i due allenatori

Non è solo una questione di punti: dietro Fiorentina-Juve si nasconde un intreccio sorprendente: ci sono di mezzo i due allenatori

Fiorentina-Juve, sliding doors pazzesco: c’entrano i due allenatori (Foto: Ansa) – serieanews.com

C’è un momento, nel calcio, in cui i novanta minuti di una partita smettono di essere solo pallone e diventano qualcosa di più. Una sorta di sliding doors, una porta che si apre da un lato e si chiude dall’altro. Fiorentina-Juve è sempre stata una gara che straripa di tensione, emozioni e rivincite personali, ma quest’anno ha un retrogusto ancora più forte. Da bruciare la lingua.

Perché dietro quella che per i tifosi viola è “la partita dell’anno”, si gioca anche una sfida che potrebbe cambiare il destino di Raffaele Palladino e Thiago Motta, i due allenatori seduti sulle panchine più calde di questo strano campionato.

La cosa affascinante – se non fosse tragica per i diretti interessati – è che questa sfida ha un doppio volto. Da una parte, la Fiorentina, spinta dal solito spirito di rivalsa nei confronti della rivale di sempre, cerca una vittoria che potrebbe accendere di nuovo una stagione che sembrava destinata al grigiore. Dall’altra, la Juventus, in preda ai suoi demoni, deve dare un segnale chiaro: o si riparte, o si crolla.

Ma questa non è solo una questione di classifica. Non è solo il solito Fiorentina-Juve, condito da polemiche e vecchi rancori (che pure ci saranno, eccome). È una partita che può decidere il futuro di due uomini, prima ancora che di due squadre.

Palladino, la Juve per svoltare: una vittoria significherebbe tanto

Partiamo dal più giovane dei due, Palladino. Chi lo ricorda in campo, con la maglia della Juventus addosso, forse fatica a vederlo oggi sul ponte di comando della Fiorentina. Eppure eccolo lì, in un ruolo che più scomodo non si può: provare a rilanciare una squadra che vive ancora sospesa tra ambizioni europee e malumori di una piazza difficile da accontentare.

Palladino, la Juve per svoltare: una vittoria significherebbe tanto (AnsaFoto) – serieanews.com

Il suo arrivo sulla panchina viola, dopo la lunga parentesi con Italiano, sembrava il classico azzardo di chi vuole provare un salto in alto senza rete. E per un po’, Raffaele ha anche camminato sul filo. La qualificazione ai quarti di Conference League contro il Panathinaikos gli ha dato ossigeno, ma il rapporto con la tifoseria e – a dirla tutta – anche con la società resta freddino. Pare che anche con lo spogliatoio non abbia legato del tutto e che, nonostante i risultati, la sua conferma a fine stagione sia tutt’altro che scontata.

E allora cosa potrebbe cambiare? Una vittoria contro la Juve, ovvio. Non una vittoria qualsiasi, ma quella che a Firenze resta scolpita nella memoria. Un po’ come quel leggendario 4-2 del 2013, con Pepito Rossi a fare l’eroe. La Fiorentina, battendo la vecchia signora, si gioca molto. Ma Palladino si gioca ancora di più.

Con uno scenario ancora più clamoroso: un’eventuale sconfitta pesante come quella di Motta con l’Atalanta potrebbe mettere a rischio la panchina del mister napoletano anche a breve scadenza.

Thiago Motta e la panchina che scotta: Fiorentina-Juve ultima chiamata?

Poi c’è Thiago Motta, che ha sempre avuto l’aria di quello che sa esattamente cosa sta facendo. Fino a qualche settimana fa, sembrava l’uomo giusto al momento giusto per rilanciare una Juventus in cerca di un’identità perduta.

Thiago Motta e la panchina che scotta: Fiorentina-Juve ultima chiamata? (AnsaFoto) – serieanews.com

Ma il tonfo contro l’Atalanta ha fatto precipitare tutto. Dalla fiducia si è passati ai dubbi, poi ai mugugni e infine alle voci più scomode: quelle che parlano di un possibile esonero anticipato per lui.

Secondo Riccardo Meloni di TvPlay, se la Juve dovesse cadere anche a Firenze, per Motta sarebbe finita. Non a giugno, ma subito. Per uno che aveva cominciato la stagione da predestinato, suona come una sentenza. Eppure, chi conosce Thiago sa che il brasiliano non è tipo da mollare l’osso. Ma il margine d’errore ormai è zero.

A Firenze lo sanno già: battere la Juventus vale sempre qualcosa in più. Per Palladino, potrebbe valere una conferma che fino a ieri sembrava un miraggio. Per Thiago Motta, potrebbe essere l’unico modo per restare seduto su quella panchina.

Novanta minuti per cambiare tutto. Oppure per far scendere il sipario su due storie che si incrociano, si sfiorano e, forse, si allontanano. Ma una domanda resta: chi tra i due, dopo questa partita, potrà guardare avanti senza rimpianti? Lo sapremo domenica sera intorno alle 20, ammesso che il maltempo consenta di giocare una partita a rischio anche a causa del meteo.

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