C’è una storia che sta facendo rumore in casa Juventus, tra cessioni affrettate e retroscena inattesi. Ecco cosa non torna nella gestione di Cristiano Giuntoli
A volte non serve uno scandalo, una disfatta o un risultato clamoroso per capire che qualcosa non va. Bastano i dettagli. Quei piccoli episodi che all’inizio sembrano normali, fisiologici, ma che col tempo diventano indizi.
Alla Juventus è andata esattamente così. E oggi, riguardando certi passaggi, il quadro appare chiaro. Era arrivato per ricostruire, ma ora Cristiano Giuntoli si trova a dover rispondere di scelte che, col senno di poi, fanno discutere ancora di più.
Il bilancio della stagione bianconera è sotto gli occhi di tutti. La squadra fatica, i nuovi arrivi non convincono e i malumori si moltiplicano. Il punto, però, è che non si tratta solo di risultati. Il vero nodo sta nelle operazioni di mercato, molte delle quali si stanno rivelando discutibili.
Prendiamo Douglas Luiz. Doveva essere il perno del centrocampo, il giocatore capace di alzare il livello e dare sostanza. Finora, il suo rendimento è stato ondivago: qualche buona partita, certo, ma nel complesso meno di quanto ci si aspettasse. E poi c’è il discorso su Koopmeiners, pagato a peso d’oro ma ancora lontano dall’essere il valore aggiunto sognato dai tifosi juventini.
La sensazione diffusa è che Cristiano Giuntoli, considerato l’artefice del miracolo Napoli, stia faticando a replicare quel modello a Torino. Non basta l’esperienza, non basta il curriculum: servono scelte lucide, lungimiranti e soprattutto coerenti con il progetto tecnico. Progetto che, al momento, appare fragile.
Ma il caso che più di tutti rischia di segnare l’operato di Giuntoli è quello di Dean Huijsen.
Dean Huijsen: un rimpianto che fa rumore e una gestione discutibile
La sua cessione al Bournemouth per 15,2 milioni di euro sembrava, inizialmente, una decisione di buon senso. Un giovane di prospettiva, sì, ma con davanti tanta concorrenza. Peccato che, da allora, Huijsen abbia cambiato marcia. Alla corte dei Cherries è diventato un titolare fisso, un difensore che si è imposto in Premier League con personalità e qualità.
E adesso, sul ragazzo classe 2005, ci sono club del calibro di Real Madrid, Arsenal e Manchester United. Il suo valore? È già schizzato oltre i 50 milioni di euro, soldi che in parte andranno anche alla Juventus vista la percentuale sulla rivendita. Ma è il Bournemouth che si prepara all’ennesima plusvalenza da manuale.
Oltre il danno, poi, c’è anche la beffa. Perché nel frattempo la Juve ha reinvestito – con gli interessi – quella cifra su Lloyd Kelly, che il Bournemouth aveva accantonato proprio per Huijsen, cedendolo al Newcastle. Ma Kelly finora non ha esattamente impressionato, e così i rimpianti per il giovane olandese aumentano, anche visto il modo in cui è stato liquidato a sentire le sue parole.
“Il club bianconero si è comportato male con me? Forse – ha raccontato Huijsen a Marca – Il primo giorno dopo le vacanze estive mi hanno detto che dovevo andare via, aggiungendo che non mi avrebbero costretto. E poi invece l’hanno fatto facendomi allenare da solo e robe simili. È stato un po’ brutto, io volevo solo provare a giocare con la prima squadra bianconera. Ero triste, turbato”.
Adesso il futuro di Giuntoli alla Juventus è più incerto che mai, e anche per gestioni come quella di Huijsen o ad esempio quella di Federico Chiesa, svenduto anche lui dopo essere stato messo fuori rosa. E ora, se davvero il Bournemouth riuscirà a vendere Huijsen a peso d’oro, l’ombra di questo errore potrebbe restare lunga. Molto lunga.