Elif Elmas sta spaccando la Serie A in questa sua “seconda vita” nel nostro campionato: il Torino l’ha preso sfruttando una regola particolare
A volte nel calcio i ritorni non sono semplici repliche, ma nuove storie pronte a sorprendere. Elif Elmas in Serie A lo abbiamo già visto, e con il Napoli si era fatto apprezzare come jolly di lusso: uno di quei giocatori che, senza fare troppo rumore, ti cambiano le partite con qualità e intelligenza tattica.
Era il classico “super sub”, quello che entra e ti dà quella freschezza necessaria per chiudere i match o ribaltarli. Lo era già nelle stagioni precedenti, ma nell’anno dello scudetto le ha giocate praticamente tutte, spesso subentrando dalla panchina ma con un’incidenza pazzesca: 36 presenze, 6 reti e 3 assist. Un contributo fondamentale allo storico titolo.
Poi si sa, le cose finiscono e a fine ciclo il “diamante” (questo significa il suo nome) ha chiesto a gran voce di andar via, trasferendosi in Germania per 25 milioni di euro. L’avventura al Lipsia, però, non è andata come sperava. Meno spazio, meno fiducia, più dubbi. Così, quando si è presentata l’occasione di tornare in Italia, Elmas non ci ha pensato due volte.
Poteva essere un colpo da big, ma alla fine l’ha preso il Torino, che approfittando anche dell’immobilismo delle concorrenti l’ha acquistato a condizioni decisamente vantaggiose: prestito con diritto di riscatto a 17 milioni di euro.
Ora, sembra quasi ridicolo parlare di un “investimento” perché dopo poche settimane il centrocampista macedone si è già trasformato nel giocatore più incisivo della squadra. Tre gol, prestazioni da leader, personalità da vendere. Vanoli gli ha dato subito spazio e lui ha risposto presente. Ora è il giocatore più pericoloso del Torino, il motore di una squadra che ha ritrovato fiducia.
Perché nessuno ha puntato su di lui? Il motivo è legato a una questione regolamentare: essendo macedone, Elmas occupa uno slot extracomunitario, e molte squadre italiane avevano già esaurito la disponibilità. Prendiamo ad esempio il Milan, che ha usato il suo posto per Gimenez, ma per le altre la situazione non era molto diversa da così.
Ma qui entra in gioco l’intelligenza di chi sa cogliere le occasioni. E il Torino non si è fatto sfuggire l’opportunità. Cairo e la sua dirigenza lo slot extracomunitario ce l’avevano, hanno aspettato il momento giusto, hanno trattato con il Lipsia e si sono portati a casa Elmas in prestito ad un prezzo davvero vantaggioso.
Adesso, se il Torino eserciterà il riscatto, si ritroverà con un talento che può diventare un perno per il futuro. Ma c’è anche un altro scenario: con questo rendimento, è possibile che in estate arrivi qualche club importante pronto a offrire molto più dei 17 milioni pattuiti con il Lipsia.
Insomma, il Torino ha messo a segno un colpo da manuale. E non è finita qui: oltre a Elmas, a gennaio ha piazzato un altro affare niente male, acquistando Cesare Casadei a titolo definitivo, dopo una lunghissima telenovela con la Lazio. Due acquisti mirati, due giocatori che stanno già facendo la differenza.
Ora, la domanda è un’altra: dopo aver sfruttato così bene il mercato invernale, il Torino riuscirà a costruire una squadra ancora più ambiziosa per il futuro senza passare solo per le probabili cessioni, che potrebbero fruttare oltre 70 milioni di euro? La risposta arriverà nei prossimi mesi, ma intanto, una cosa è certa: Elmas è tornato in Serie A per prendersi tutto quello che il passato gli aveva solo fatto assaporare.
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