Ilario Di Giovanbattista lancia la bomba: la Lazio è pronta a regalare un sogno ai suoi tifosi con una mossa importante del presidente Lotito
C’è un’aria diversa tra i tifosi della Lazio in questi giorni. Un misto di speranza e scetticismo, di entusiasmo e prudenza. Perché quando si tratta di Claudio Lotito, le sorprese non mancano mai, nel bene e nel male.
Questa volta, però, non si parla di mercato, di bilanci o di liti con la stampa. No, stavolta il presidente biancoceleste sembra aver messo gli occhi su qualcosa di più grande, qualcosa che potrebbe cambiare il futuro della società negli anni a venire.
Non sono voci campate in aria. Le indiscrezioni, supportate dalle ultime rivelazioni di Ilario Di Giovanbattista, parlano chiaro: la Lazio ha compiuto un passo concreto, uno di quelli che segnano una svolta storica. Nessuna scenata mediatica, nessun annuncio roboante: tutto è stato fatto con discrezione, ma con la determinazione di chi ha un piano preciso.
Ecco il punto: Lotito ha presentato al Comune di Roma il progetto definitivo per la ristrutturazione dello Stadio Flaminio. Un sogno che sembrava irrealizzabile, un’idea che per anni è rimasta sospesa tra la nostalgia e le difficoltà burocratiche, ora prende forma. L’iter è partito e, se tutto andrà come previsto, potrebbe trasformarsi nella più grande vittoria della gestione Lotito.
Lazio, i numeri del nuovo stadio Flaminio: investimento da capogiro
I numeri in ballo sono da capogiro. Il progetto prevede un impianto da 50.750 posti, con un investimento complessivo di 438,2 milioni di euro. Di questi, circa 357,6 milioni serviranno per i lavori veri e propri, mentre il resto coprirà oneri comunali, sicurezza, arredamento e spese tecniche.
Il piano economico-finanziario già depositato prevede una concessione di 99 anni, una mossa che garantirebbe alla Lazio una casa propria per quasi un secolo. Qualcosa che va ben oltre i “soliti” colpi di mercato, uno dei quali comunque dovrebbe già essere in dirittura d’arrivo per la prossima stagione.
Non si tratta solo di costruire uno stadio, ma di renderlo sostenibile nel tempo. Lotito ha messo nero su bianco le strategie per il rientro dall’investimento: dagli sky box vip, ai diritti sul nome dell’impianto, passando per sponsorizzazioni, eventi aziendali e persino un museo dedicato alla storia del club.
Un modello ispirato ai migliori impianti europei, che punta a garantire entrate continue e a rendere la Lazio meno dipendente dai ricavi da biglietteria.
Se il piano sembra solido, restano ancora diversi nodi da sciogliere. Il più grande? La tutela del patrimonio architettonico e paesaggistico. Lo Stadio Flaminio è un’opera storica e la Soprintendenza ha già bloccato in passato vari tentativi di restauro che ne alterassero l’aspetto originale. Inoltre, ci sarà da gestire il confronto con Roma Nuoto, altro soggetto interessato alla riqualificazione dell’impianto.
Ora quindi la palla passa alla burocrazia. Il progetto è stato presentato, i numeri sono sul tavolo, e la Lazio aspetta la conferenza dei servizi per avere il via libera. Se tutto procederà senza intoppi, i lavori potrebbero partire nel 2026 e terminare entro la prima metà del 2029, giusto in tempo per candidare lo stadio alle finali internazionali e agli Europei del 2032.