Frank Zambo Anguissa sembra aver deciso di lasciare Napoli a fine stagione: vi spieghiamo perché è un’ipotesi da tenere in considerazione
Una notizia che ha fatto tremare i tifosi del Napoli: Frank Zambo Anguissa potrebbe lasciare il club alla fine della stagione. Un’ipotesi che sembrava impensabile, visto che il camerunense sta vivendo la sua miglior stagione in carriera, ma che ora inizia a prendere forma.
La notizia è rimbalzata nei giorni scorsi: il centrocampista non ha ancora deciso se portare avanti le trattative per il rinnovo del contratto perché non è sicuro di voler restare ancora a Napoli e starebbe pensando di cambiare aria.
Per prima cosa è bene fare un po’ di chiarezza: il contratto di Anguissa non è in scadenza. La scadenza è 2025, certo, ma c’è un’opzione di rinnovo biennale che il Napoli può esercitare e in realtà ha già esercitato via PEC, la famosa PEC che fu occasione di rottura anche con Luciano Spalletti… ricordate? Quindi ora la valutazione da fare è se valga la pena venderlo a prescindere, e soprattutto perché. Sedetevi un attimo che vi spieghiamo.
A trent’anni, Anguissa si trova al culmine della sua carriera. Ha raggiunto un livello che forse non toccherà più, con un’inaspettata incisività in zona gol – mai avuta prima – e una continuità di rendimento che lo ha reso un punto fermo del centrocampo azzurro.
Ma proprio questo potrebbe essere il campanello d’allarme: se il suo valore di mercato è al massimo, forse è il momento ideale per venderlo e reinvestire su un profilo più giovane. Il mercato ha delle regole non scritte, e una di queste è che si vende quando il prezzo è alto, non quando il giocatore ha già iniziato la sua fase calante.
C’è anche un altro aspetto da considerare. Napoli ha conosciuto l’Anguissa di oggi e quello dello scudetto ma ha conosciuto anche il suo “dark side”: ricorderete sicuramente quel medianaccio pigro e indolente dello scorso anno, sempre fra i peggiori in campo e spesso perfino irritante nelle prestazioni?
Ecco, quello è un aspetto di questo bravissimo ragazzone che va tenuto comunque in conto, perché non sempre si è al top della condizione psicofisica e in quei casi c’è modo e modo di mollare. Abbiamo capito che Zambo sceglie il peggiore possibile.
Inoltre, il Napoli ha già esercitato l’opzione di rinnovo automatico fino al 2027, il che significa che la società ha il pieno controllo sulla sua situazione contrattuale. Questo può essere un’arma a doppio taglio: da un lato, il club non rischia di perderlo a parametro zero, dall’altro un ingaggio prolungato (si parla di 2030, quando Anguissa avrà 35 anni!) potrebbe risultare pesante se il rendimento dovesse calare nei prossimi anni.
Francesco Modugno di Sky ha svelato che la scorsa estate è arrivata per Anguissa un’offerta da 15 milioni, rifiutata (giustamente) dal Napoli. A questo prezzo ovviamente non avrebbe senso. Ma con le cifre giuste, il Napoli potrebbe reinvestire e portare a casa un centrocampista più giovane e altrettanto efficace.
Se parliamo di oltre 30 milioni di euro, specialmente dalla Premier League, dove il camerunense ha ancora molti estimatori, vendere non sarebbe un’eresia, ma una scelta pragmatica.
Oltre alla questione economica, c’è un altro aspetto da considerare: la volontà del giocatore. Se Anguissa spingesse per un trasferimento, trattenere un calciatore scontento rischierebbe di essere controproducente per tutto lo spogliatoio.
La cessione di un giocatore chiave come Anguissa non è così dolorosa se viene compensata con un sostituto all’altezza. Il Napoli in passato ha dimostrato di saper pescare bene sul mercato, anche se il recente disastro sul dopo-Kvaratskhelia è qui a ricordarci che può anche finire male. Per fortuna in estate ci saranno 3 mesi per rimediare e farlo bene.
Anche perché, diciamoci la verità: proprio di calciatori con le caratteristiche di Anguissa è pieno il mondo, e uno scouting come quello del Napoli non avrà alcuna difficoltà ad individuare un profilo più giovane, più promettente e perfino più efficace in zona gol, magari con un buon tiro dalla distanza. In estate ci sarà un budget importante: investirlo per rinforzare la mediana potrebbe essere un’ottima scelta.
Questa dovrebbe insegnarcela il team manager azzurro Lele Oriali, che è stato fiero protagonista dell’iconica ‘Una vita da mediano’: “Una vita da mediano, da uno che si brucia presto, perché quando hai dato troppo devi andare e fare posto”.
Ed è forse questa la frase più azzeccata di tutte nella splendida canzone di Ligabue, e Oriali e Conte, che da giovani hanno giocato nello stesso ruolo, dovrebbero saperne qualcosa.
Centrocampisti come Anguissa, che si spendono in interdizione, recuperi e ripartenze, tendono a “consumarsi” più velocemente rispetto ad altri ruoli. Non è un caso che i mediani raramente riescano a mantenere lo stesso livello oltre i 32-33 anni.
Antonio Conte lo sa bene, avendo ricoperto un ruolo simile da giocatore, e potrebbe spingere la società a valutare un’alternativa più giovane, magari con caratteristiche simili ma più fresche fisicamente.
Per questi motivi bisogna assolutamente pensarci. Del resto il calcio ce lo insegna ogni giorno e soprattutto al Napoli lo ha appena “spiegato” con il brutto affaire Kvaratskhelia: affezionarsi ai calciatori è inutile, se vogliono andar via è meglio lasciarli andare. A patto di venderli bene e sostituirli meglio, e il Napoli ha la forza e le possibilità per farlo più che bene. Basta volerlo!
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