Un’estate calda attende il Torino, tra cessioni importanti e un tesoretto che potrebbe cambiare il destino della squadra: ecco come arrivano 70 milioni di euro
Cosa faresti con 70-80 milioni di euro in tasca? Questa domanda va girata al Torino e ad Urbano Cairo, che quest’estate potrebbe ritrovarsi con un gruzzolo del genere. Ma la vera domanda è: come lo userà?
La storia recente insegna che ogni anno il Toro si trova davanti allo stesso bivio: cedere i migliori per finanziare il mercato, con l’eterna promessa di rafforzare la squadra. Stavolta, però, la situazione sembra più delicata che mai, con la tifoseria già sul piede di guerra dopo un’estate, quella scorsa, senza investimenti adeguati.
Ad ottobre il Torino guardava tutti dall’alto, primo in classifica e con un entusiasmo che non si vedeva da anni. Poi, il destino ha deciso di divertirsi un po’. Il primo colpo basso? L’infortunio di Duván Zapata, che ha chiuso la stagione anzitempo per la rottura del legamento crociato.
Senza il suo bomber di riferimento, il Toro si è ritrovato a reinventarsi, con Paolo Vanoli a dover giocare a scacchi con i moduli per trovare la soluzione meno dolorosa. Nonostante le difficoltà, l’ex tecnico del Venezia ha dimostrato carattere, portando la squadra a una stagione più che dignitosa, anche grazie a un mercato di gennaio che, pur senza l’attaccante tanto atteso, ha regalato due rinforzi di spessore.
Casadei ed Elmas: il colpo di genio invernale del Torino
Gennaio ha portato in dote due nomi interessanti: Cesare Casadei e Eljif Elmas. Il primo ha subito mostrato personalità, trovando il suo primo gol in Serie A e prendendosi il centrocampo senza troppi patemi. Il secondo ha aggiunto imprevedibilità e qualità alla manovra offensiva, dando una marcia in più al Toro.
Casadei è già di proprietà granata, soffiato a gennaio alla Lazio dopo una lunga telenovela, mentre per Elmas il discorso è più complesso: il riscatto dal Lipsia è fissato a 17 milioni di euro, ma il Torino spera di trattare per abbassare la cifra. Qui entra in gioco il discorso cessioni: senza le giuste vendite, difficile pensare che Cairo possa affondare il colpo.
Per far quadrare i conti e sognare in grande, il Torino ha tre nomi sul mercato, tutti destinati a portare una valanga di milioni in cassa.
- Samuele Ricci: ha rinnovato da poco, ma la sua permanenza sembra già a rischio. Inter, Milan e Manchester City lo corteggiano e per meno di 35-40 milioni non si muove.
- Ivan Ilic: a gennaio era già con le valigie pronte per lo Spartak Mosca, poi il trasferimento è saltato. In estate il suo addio sembra scontato, con un incasso previsto di 20 milioni.
- Vanja Milinkovic-Savic: il portierone serbo ha fatto la stagione della vita e le big italiane si sono già fatte avanti. Il Torino spera di incassare almeno 25 milioni per lui.
Fate un rapido conto e capirete che la somma totale potrebbe raggiungere una cifra fra i 70 e gli 80 milioni di euro. Una cifra importante, ma che porta con sé un interrogativo: Cairo reinvestirà davvero?
La tifoseria ha già perso la pazienza. Dopo le cessioni di Bellanova e Buongiorno della scorsa estate, senza adeguati rinforzi, il malcontento è alle stelle. Un’altra sessione di mercato con più uscite che entrate potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso e far rinfocolare una contestazione che già è esplosa negli ultimi mesi.