Enrico Camelio senza paura, a questo giro colpisce Zlatan, Nesta e Lorenzo Pellegrini. Ecco a voi la Flop Parade settimanale!
Nuova settimana, nuovi scivoloni calcistici da mettere sotto la lente d’ingrandimento. La Flop Parade torna con tre nomi che stanno vivendo un momento complicato, tra decisioni sbagliate, prestazioni sottotono e aspettative tradite. Il calcio non perdona, e quando le cose non vanno, la critica si fa inevitabile.
Il problema più grande? Spesso chi sbaglia sembra non accorgersene, perseverando in errori che alla lunga diventano impossibili da difendere.
In questa puntata ci occupiamo di tre protagonisti che, per motivi diversi, si sono guadagnati un posto d’onore nella nostra rubrica. C’è chi si gode il palcoscenico senza affrontare la realtà del campo, chi non riesce a trovare la sua dimensione da allenatore e chi, nonostante la fascia da capitano, sembra aver perso la bussola. Vediamo nel dettaglio i flop di questa settimana!
Ibra continua a sbagliare tutto. L’ex fuoriclasse, oggi nelle vesti di dirigente, sembra più impegnato a mostrarsi impeccabile in tribuna che a prendere decisioni azzeccate per il Milan. La scelta di Conceiçao come allenatore? Un’idea sua. Il problema? Un progetto tecnico che non decolla e una squadra che non trova la sua identità.
L’aria da leader carismatico e le frasi ad effetto servono a poco se poi il campo racconta una storia diversa. Serve meno spettacolo e più pragmatismo. Zlatan, forse è il momento di ricordarsi che il calcio si gioca ancora sul rettangolo verde, non nei salotti televisivi.
Come calciatore, Nesta è stato un difensore straordinario, un punto di riferimento assoluto per il calcio italiano e internazionale. Ma in panchina, la sua carriera non sta decollando. Allenare non è solo una questione di esperienza sul campo, ma di gestione, strategia e leadership. Ed è proprio su questi aspetti che Alessandro sembra faticare.
Le sue squadre non riescono a trovare continuità, e la sua figura sembra meno incisiva rispetto a quando dominava l’area di rigore. Non tutti i grandi giocatori diventano grandi allenatori, e forse Nesta dovrebbe riflettere se è davvero questa la sua strada.
Lorenzo Pellegrini sta attraversando un periodo nero, ma è un periodo che dura da due anni. Il gol nel derby aveva acceso una flebile speranza di rinascita, ma è durata poco. Nella scorsa partita, Ranieri non ha avuto altra scelta che sostituirlo a fine primo tempo per disperazione, un segnale chiaro che il rendimento del capitano della Roma è ben lontano dagli standard attesi.
L’essere capitano non è solo un simbolo, ma un ruolo di responsabilità, e Pellegrini sembra faticare sotto questo peso. Il talento non si discute, ma senza una svolta, il suo posto in squadra potrebbe diventare sempre più traballante. Forse è arrivato il momento di salutare tutti per un reset mentale, per tornare ad essere il giocatore che i tifosi speravano di vedere.
Questi erano i tre flop della settimana secondo Enrico Camelio. Il calcio è fatto di momenti e di cicli, ma quando la spirale negativa sembra non avere fine, serve una scossa. Voi chi avreste inserito in classifica? Restate sintonizzati per il prossimo appuntamento con la Flop Parade, perché il calcio, nel bene e nel male, non smette mai di stupirci!
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