Con i soldi di Kvaratskhelia e quelli di Osimhen, oltre a quelli della Champions, il Napoli si prepara a una rivoluzione targata Antonio Conte: ecco i due colpi per il modulo ideale del tecnico
C’era una volta il Napoli di Kvaratskhelia e Osimhen. Una squadra che volava sulle ali del talento georgiano e sulle spalle del bomber nigeriano, ma che ora si appresta a voltare pagina. Kvicha è già al PSG, ceduto per 75 milioni, mentre per Osimhen si aspetta solo l’ultimo rilancio dalla Premier League (o ancora dalla Ligue 1) per chiudere a una cifra simile in estate.
Il Napoli, insomma, avrà in mano circa 200 milioni tra queste cessioni e gli introiti della Champions League, un tesoretto che può trasformare la squadra secondo i desideri di Antonio Conte. Il tecnico, si sa, non è uno che si accontenta, e se dovesse rimanere, lo farà solo con garanzie tecniche ed economiche.
Dimenticate il Napoli plasmato su Kvaratskhelia e Osimhen, perché Conte ha un’altra idea di gioco. Quest’anno ha lavorato con il 4-3-3, ma più per necessità che per scelta. Il suo calcio, quello vero, si basa sulla difesa a tre e su esterni a tutta fascia che sappiano fare entrambe le fasi con qualità e intensità.
E qui arriva il primo grande problema: il Napoli, oggi, non ha quei giocatori. Ogni volta che Conte ha provato il 3-5-2, la squadra ha fatto fatica, proprio perché mancano gli uomini giusti per il ruolo chiave del suo sistema di gioco.
Napoli, Conte cambia modulo: gli innesti che servono per la rivoluzione
Con 200 milioni da spendere, il Napoli ha la possibilità di regalare a Conte due esterni di livello internazionale, fondamentali per far funzionare il suo modulo. Servono calciatori di gamba che però sappiano coniugare anche una discreta qualità, un po’ come gli Hakimi o i Lichtsteiner dei fasti interisti e juventini.
La scorsa estate si era fatto qualche nome, soprattutto sulla fascia destra dove però Politano poi è diventato una pedina molto importante. Su tutti il nome più gettonato era quello di Vanderson del Monaco, puntato anche per gennaio, poi venne fuori anche quello di Tchatchoua del Verona, che però rappresenterebbe di certo un’alternativa al titolare. Attenzione anche ad Emerson Royal del Milan, apprezzato da Conte e valorizzato in quella posizione ai tempi del Tottenham.
Sulla fascia sinistra invece la situazione è più nebulosa. La scorsa estate è arrivato Spinazzola, poi c’era già Olivera e in più c’era Kvara a togliere anche qualche possibilità di sbocco a sinistra. Olivera rinnoverà e sarà riconfermatissimo, si era parlato però anche di Chilwell del Chelsea quando si cercava un terzino.
Ma di certo non finisce qui. Con i 200 milioni garantiti dalle cessioni di Kvaratskhelia e Osimhen, il Napoli dovrà muoversi con intelligenza. Gli esterni sono la priorità, ma potrebbe servire anche un nuovo attaccante e un difensore di spessore per completare la rosa.
Ora la palla passa ad Antonio Conte. Se resterà, il Napoli avrà finalmente la possibilità di costruire una squadra su misura per il suo gioco. Se invece dovesse salutare, magari per inseguire il sogno-Juve, si ripartirà da un altro progetto tecnico.
La domanda è una sola: De Laurentiis è pronto a dargli carta bianca? Perché Conte non resterà solo per andare in Champions o per provare a vincere lo scudetto, come è successo quest’anno. Se resta, è solo per vincere.