Esonero Thiago Motta, fatale la figuraccia in Coppa Italia: chi al suo posto
“Provo vergogna, abbiamo toccato il fondo” e “Non posso salvare nessuno“. Un Thiago Motta più iracondo che mai si è scagliato in modo pesante nei confronti della squadra nel post gara di Juventus-Empoli. La gara che forse più di tutte ha certificato quello che può essere senz’ombra di dubbio il suo fallimento, di proporzioni gigantesche.
L’eliminazione nei quarti di Coppa Italia per mano dell’Empoli, squadra in lotta per non retrocedere e soprattutto arrivata a Torino con molte assenze ed in versione rimaneggiata, è una vera e propria onta. Nel maggio scorso la vittoria contro l’Atalanta in finale regalava ai bianconeri l’ultimo trofeo messo in bacheca, in panchina c’era ancora Max Allegri esonerato poi pochi giorni dopo.
Difendere il titolo non era affatto impossibile ma la Juve si è dimostrata ancora una volta fragile, inconcludente, andando incontro all’ennesima figuraccia di una stagione sempre più nera. Tanto possesso palla fine a sé stesso, pochissime conclusioni in porta ed a fine gara fischi sonori nei confronti della squadra. “Fin troppo gentili” come ha aggiunto Motta.
Motta, furia contro la squadra: chi è finito nel suo mirino
Inviperito il tecnico, soprattutto con alcuni suoi calciatori. “Devi meritare tutti i giorni di stare qua dentro e non pretendere le cose senza dare, oggi non possiamo pretendere niente, non abbiamo dato niente” la frase che più di tutte va sottolineata, che risalta come un macigno.
Con chi ce l’aveva il tecnico? Probabilmente con Dusan Vlahovic, l’uomo che ha sbagliato il rigore, che ha disputato una gara sottotono ma anche colui che in più di un’occasione aveva mostrato mal di pancia per il suo impiego, sia dal punto di vista tecnico che per il minutaggio.
Probabilmente nel mirino dell’allenatore è finito anche Koopmeiners, una delle più grandi delusioni della stagione: ben 60 milioni per portarlo a Torino ma fin qui in campo è scesa la copia sbiadita del centrocampista ammirato a Bergamo. E chissà che d’ora in poi Motta non lascerà in panchina i due vita natural durante.
Tecnico nella bufera: cosa gli imputa la dirigenza
Già, ma ci sarà un “d’ora in poi” per Motta? La dirigenza non è affatto contenta del cammino stagionale della Juve e l’eliminazione dalla Coppa Italia ha solo gettato nuova benzina sul fuoco delle polemiche. Ieri nel ventre dell’Allianz Stadium possibile sia andato in scena un confronto, anche perché la dirigenza avrà certamente chiesto spiegazioni all’allenatore.
In una settimana, di fatto, è sfumato tutto: l’eliminazione in Champions League per mano del PSV Eindhoven, non proprio il Real Madrid, poi quella in Coppa Italia contro l’Empoli. Insomma, davvero un disastro per una squadra che ha ora l’obbligo di arrivare almeno quarta. Solo il campionato su cui concentrarsi a differenza delle rivali dirette, impegnate tra Europa (Fiorentina e Lazio) e coppa nazionale (Bologna e Milan).
Il quarto posto, però, potrebbe anche non bastare per Motta. Alla Continassa sono diversi i punti di accusa nei suoi confronti. Il calo fisico e quello mentale non sono piaciuti alla dirigenza, così come le continue prestazioni sottotono. A Motta viene imputato di non essere stato in grado di affrontare tre competizioni in una stagione, con una gestione altamente fallace ma non hanno convinto in più di un’occasione anche i cambi con la letture del match a gara in corso ma anche le scelte di formazione iniziali.
Senza dimenticare come non sia riuscito a creare empatia con lo spogliatoio, come peraltro era accaduto a Bologna. Musi lunghi ed incomprensioni regnano sovrane, una situazione che di certo non aiuta.
Esonero Thiago Motta: due opzioni per la sostituzione
Ma Thiago Motta rischia l’esonero? Al momento no. Il tecnico resterà ancora sulla panchina bianconera ma il suo tempo potrebbe finire molto presto. Salvo ulteriori disastri, l’allenatore dovrebbe finire la stagione per poi tirare le somme. Un Mondiale per Club straordinario potrebbe aiutarlo a restare alla Continassa ma le chance sono sempre meno.
La Juve, d’altro canto, ha già scandagliato le possibili alternative. In primis Xavi Hernandez, già contattato nei mesi scorsi: un sondaggio esplorativo secondo i colleghi francesi che sarebbe servito a capire la disponibilità dell’allenatore ex Barcellona. Ma in piedi c’è anche un’opzione che infiammerebbe i tifosi più depressi che mai: ci riferiamo a Zinedine Zidane, sempre molto amato in Piemonte ma in lizza anche per la panchina della Francia.