Milan, altro che poker offensivo: la squadra è squilibrata e l’attacco dei rossoneri spuntato
Settimo posto in classifica con 41 punti, otto in meno della Juventus quarta ma con una gara da recuperare, lo scontro diretto con il Bologna in programma giovedì 27 febbraio. Il Milan ha così concluso una settimana da incubo iniziata malissimo, con l’eliminazione nei play off di Champions League per mano del Feyenoord, non proprio il Real Madrid.
Si attendeva la svolta in campionato ed invece è arrivato un altro disastro: una sconfitta contro il Torino, con papera clamorosa di Maignan e rigore sbagliato di Pulisic. Insomma, un vero e proprio disastro in salsa rossonera che ha acuito la crisi e soprattutto drizzato le antenne in via Aldo Rossi.
La dirigenza non è contenta del lavoro di Sergio Conceiçao, non può esserlo. La Supercoppa Italiana in bacheca è un alibi già finito, anche perché l’andamento altalenante in campionato con Fonseca in panchina è stato confermato anche dopo l’arrivo dell’ex Porto.
Tanti i problemi che in casa rossonera stanno frenando la squadra, tra questi anche e soprattutto un attacco che proprio non decolla. I numeri sono decisamente deficitari. Ad inizio stagione si è partiti con Morata – arrivato a risolvere tutti i problemi dell’attacco – ed Abraham come suo vice.
Nel mese di gennaio lo spagnolo è stato scaricato senza troppi complimenti, ceduto al Galatasaray e dal Feyenoord è arrivato Gimenez. Non contento, il Milan ha anche ingaggiato Joao Felix, formando un poker da urlo con Pulisic e Rafa Leao. Il risultato? Da inizio stagione solo 37 gol all’attivo, uno in più della Roma per l’ottavo attacco della Serie A.
Se Inter ed Atalanta comandano con 59 gol all’attivo, davanti ai rossoneri vi sono anche Lazio (47), Juventus (43), Napoli (42), Fiorentina (41) e Bologna (38). Il Milan segna poco ed è un problema enorme per Conceiçao, a cui porre rimedio. Se Gimenez fin qui ha dimostrato di saper segnare eccome, con tre gol in sei partite, sono decisamente altri i problemi in casa rossonera.
Su tutti un equilibrio tattico che manca e porta il Milan ad essere sempre scoperto. Leao, Joao Felix e Pulisic alle spalle di Gimenez: chi immaginava di aver trovato la formula magica, si sbagliava di grosso. I due esterni offensivi, Rafa e lo statunitense, non possono garantire copertura e così la squadra appare senza equilibrio tattico e spesso sbilanciata in avanti che si basa sulle giocate dei singoli.
Il risultato è una squadra spaccata in due e depotenziata senza alcun tipo di equilibrio tattico. Ed i risultati sono visibili sotto gli occhi di tutti, per un campionato che rischia di diventare disastroso. A Conceiçao il compito di trovare la quadra, anche perché l’operato del tecnico è sotto osservazione.
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