L’Atalanta si prepara a una svolta epocale: il dopo-Gasperini è ufficialmente iniziato. Tra i nomi in lizza per raccogliere la sua eredità, uno in particolare sembra il più adatto a mantenere alta l’asticella
Otto anni, un’identità di gioco ben definita e un salto di qualità che ha reso la Dea una realtà consolidata del calcio europeo. Ma tutto ha una fine, e Gian Piero Gasperini ha annunciato che il suo contratto in scadenza nel 2026 non sarà rinnovato.
Il che, tradotto, significa che il suo ciclo potrebbe chiudersi già quest’estate. La domanda ora è: chi sarà in grado di raccogliere un’eredità così pesante?
Non è una sorpresa. Da mesi si vociferava di un possibile addio e anche un anno fa Gasperini era stato tentato da qualche big italiana ed europea. Alla fine era rimasto, ma il rapporto con la società sembrava aver perso quell’armonia di un tempo. E quando si arriva a un certo punto, meglio separarsi prima che l’insofferenza prenda il sopravvento.
Ora l’Atalanta deve pensare al futuro. Serve un tecnico che non stravolga quanto costruito, ma che sappia anche aggiungere qualcosa di nuovo. E tra i vari nomi accostati alla panchina nerazzurra, alcuni spiccano più di altri.
Il dopo-Gasperini è iniziato. L’Atalanta ha dimostrato di poter competere ad alti livelli e la scelta del nuovo allenatore sarà determinante per capire se il club resterà tra le grandi o se tornerà a essere una realtà di seconda fascia.
La sensazione è che, tra i vari nomi in ballo, uno possa mettere d’accordo tutti. Ma Percassi e soci vorranno prendersi il tempo necessario per fare la scelta giusta.
Tre allenatori sembrano particolarmente adatti al progetto atalantino: Paolo Vanoli, Francesco Farioli e Raffaele Palladino. Tre profili diversi, ognuno con il proprio stile, ma tutti con caratteristiche che potrebbero sposarsi bene con la filosofia della Dea.
Non è solo una questione tattica. Palladino sembra avere la personalità giusta per gestire il post-Gasperini. A Firenze ha dimostrato di sapere reggere la pressione, di saper valorizzare il talento e di poter lavorare in un ambiente che chiede risultati immediati.
Il fatto che, nonostante un’ottima stagione, il suo futuro in Viola non sia ancora certo, lascia intendere che potrebbe essere disponibile a una nuova avventura.
L’Atalanta è a un bivio. Serve una scelta ponderata, perché il rischio di fare un passo indietro dopo anni di crescita è concreto. Palladino potrebbe rappresentare la continuità, con un pizzico di freschezza in più.
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