Lorenzo Lucca protagonista di un episodio particolare: il rigore rubato a Thauvin e le parole del mister dopo la partita. E quell’intervista di qualche mese fa…
Lorenzo Lucca è l’uomo del giorno. Il video della lite per “rubare” il rigore al compagno Thauvin è diventato virale, anche perché non è frequente vedere scene del genere sui campi di calcio.
In quel frangente tutto è sembrato “troppo”: la sua ostinazione nel voler calciare quel penalty, le proteste dei compagni, il cartellino giallo, l’esultanza da solo senza nessuno che gli andasse vicino, la sostituzione decisa da Runjaic. Una scena non bella, che però sembra essere scivolata addosso a Lucca.
Lui è uscito con un sorriso e ha dato il cinque all’allenatore, che nel post partita ha chiarito: “Abbiamo una chiara gerarchia, il titolare dagli undici metri è Thauvin. Lui ha deciso da solo, ha mancato di rispetto alla squadra, ma sono cose che capitano. Ci chiariremo tra di noi”.
Anche i compagni hanno minimizzato nel post partita, segno che questo episodio non dovrebbe lasciare strascichi in uno spogliatoio che sta comunque vivendo una stagione straordinaria. Già salvi a febbraio, ed è già un’impresa. Ora ci si può iniziare a divertire e sperimentare.
L’intervista di Lucca alla Gazzetta: “Non ho paura di nulla”
Ma perché Lucca ha “rubato” il rigore a Thauvin? Probabilmente ha un bonus nel contratto che scatta al raggiungimento dei 10 gol in campionato, puntualmente raggiunti ieri. Peraltro, il compagno aveva sbagliato entrambi i penalty precedentemente tirati in stagione, quindi forse gli ha fatto addirittura un favore.
Di certo è stato un gesto di grande personalità, che a Lucca non manca di sicuro. Ma c’è anche un altro aspetto: la voglia di dimostrare il proprio valore, di prendersi una responsabilità importante in una squadra che sta facendo un campionato sopra le aspettative. E lo sta facendo anche lui, che è già entrato nel mirino di diverse big per la prossima estate.
Questi episodi accadono più spesso di quanto si pensi, solo che non sempre finiscono sotto i riflettori. Ricordate il battibecco tra Neymar e Cavani ai tempi del Paris Saint-Germain? O quello tra Balotelli e Dzeko al Manchester City? Anche in passato calciatori di grande carattere si sono scontrati per un rigore. È il segnale di una personalità forte, ma anche di una certa inesperienza nel gestire certe situazioni.
Un indizio ce lo dà una mini intervista concessa qualche tempo fa alla Gazzetta dello Sport, nella quale emerge il suo lato più sicuro e spavaldo. Alla domanda “Cosa ti fa paura?” Lucca ha risposto: “Non ho mai paura”. Alla domanda “Un grazie a?”, lui ha detto: “A me”. Un atteggiamento che la dice lunga sul suo carattere. Il suo idolo? Ibrahimovic, uno che in quanto a personalità potrebbe dare lezioni all’università.
La domanda è: cosa succederà adesso? La reazione dell’allenatore e dei compagni lascia pensare che lo spogliatoio non abbia preso la cosa troppo sul serio. Ma sicuramente Lucca avrà imparato qualcosa da questo episodio: il coraggio è una qualità preziosa, ma va dosato con intelligenza. La fiducia nei propri mezzi è fondamentale, ma senza perdere di vista il concetto di squadra.
E magari, la prossima volta che si presenterà sul dischetto, guarderà prima negli occhi il rigorista designato. Oppure, semplicemente, tirerà di nuovo.