Palladino e la Fiorentina, un amore che potrebbe anche non continuare il prossimo anno. Fra i papabili ci sono due nomi che conosciamo molto bene
Vi è mai capitato di guardare qualcosa di bello eppure sentire che manca sempre qualcosa? È un po’ la sensazione che si respira intorno alla Fiorentina in questa stagione.
La squadra sta volando, è in corsa per un posto in Champions League, ha visto sbocciare talenti come Kean, Adli, Comuzzo, Dodò e persino un ritrovato De Gea. Eppure, c’è sempre quell’ombra di insoddisfazione che aleggia intorno al progetto.
L’impatto di Raffaele Palladino sulla Viola è stato evidente: ha dato un’identità chiara alla squadra, ha tirato fuori il meglio dai suoi uomini e ha fatto sognare una tifoseria abituata a soffrire più del dovuto. Ma allora, dov’è il problema?
Il punto è che non tutti sono convinti al 100%. In società, qualcuno storce il naso. Nello spogliatoio, alcune personalità sembrano non aver trovato sintonia con il tecnico. E questi equilibri fragili emergono quando meno te lo aspetti. Un esempio? La sconfitta casalinga contro il Como ha generato più mugugni del dovuto, come sempre quando qualcosa va storto. Con una classifica del genere, un inciampo dovrebbe essere accettato con lucidità, eppure il malcontento resta.
E quindi, che si fa? Palladino potrebbe ricevere offerte da club più blasonati, oppure la separazione potrebbe essere una scelta condivisa per evitare tensioni latenti. In questo scenario, la Fiorentina non vuole farsi trovare impreparata.
Fiorentina, da Sarri a De Rossi: i nomi per il dopo Palladino
Due sono i nomi che circolano con più insistenza: il primo è quello di Maurizio Sarri. Toscano di Figline Valdarno, allenatore giochista e da progetto, potrebbe essere l’uomo giusto per dare continuità al ciclo senza rivoluzioni drastiche.
Dall’altra parte c’è un’opzione altrettanto affascinante: Daniele De Rossi. Dopo l’esperienza alla Roma, l’ex centrocampista giallorosso e dell’Italia Campione del Mondo 2006 cerca una nuova avventura per dimostrare che il suo percorso da allenatore è solo all’inizio. E quale posto migliore di Firenze, una piazza passionale ma con pressioni meno asfissianti rispetto alla Capitale?
Secondo quanto rivelato da Enrico Camelio a Radio Radio, non è la prima volta che le strade di De Rossi e della Fiorentina si incrociano: ci sono stati infatti già dei contatti in passato, prima di prendere Palladino, e chissà che stavolta non possa davvero essere quella giusta per quella che sarebbe la scelta preferita dal ds Pradè.
La Viola è a un bivio. Continuare con Palladino potrebbe significare dare stabilità a un progetto vincente, ma anche convivere con quelle tensioni latenti che potrebbero esplodere nei momenti decisivi. Cambiare, invece, potrebbe essere un rischio necessario per consolidare una crescita che, fino a oggi, è stata sorprendente.
Quello che è certo è che la Fiorentina ha davanti un’occasione irripetibile. E scegliere il prossimo allenatore sarà un passaggio chiave per capire se questo club è pronto a smettere di essere una sorpresa e iniziare a essere una certezza.