C’è una storia che sta accendendo le luci sul Como, ed è quella di Assane Diao, il ragazzo che ha cambiato marcia alla squadra lariana. E ha un vantaggio rispetto a Nico…
Quando Assane Diao è arrivato, lo scorso 7 gennaio, il Como navigava ancora in cerca di un’identità. Poi, 7 partite e 4 gol più tardi, tutto è cambiato. L’ultima perla l’ha piazzata contro la Fiorentina, mettendo in difficoltà la difesa viola e confermando che il suo impatto non è stato un caso, ma una dolce abitudine.
Cesc Fabregas, allenatore e anima di questo progetto ambizioso, non potrebbe essere più felice. A fine partita ha speso parole importanti per lui: “È un giocatore con forza, fame e mentalità. Vuole sempre la palla e attacca la profondità, cosa che ci mancava l’anno scorso. Oggi ha giocato più dentro al campo e quella rotazione ha messo in difficoltà la Fiorentina.”
Insomma, un attaccante che sa fare tutto e lo fa con la giusta cattiveria. Non a caso, Diao ha già una media superiore a un gol ogni due partite: numeri che parlano chiaro e che scacciano via anche l’amarezza di Fabregas per alcuni errori arbitrali recenti sulle quali sono nate parecchie polemiche.
Ma quello che rende Diao davvero prezioso non è solo il rendimento in campo, ma anche un’altra certezza. Il Como ha sborsato 11 milioni di euro per assicurarselo a titolo definitivo, senza clausole particolari, a parte una piccola percentuale sulla futura rivendita.
In altre parole, Assane Diao è un patrimonio del club, senza sorprese in agguato. Nessuna recompra, nessun diritto di prelazione da parte di altre squadre. Il Como può davvero costruire il suo futuro intorno a lui, con la serenità di chi ha fatto un investimento solido.
La stessa tranquillità, purtroppo, non si può avere con Nico Paz, talento altrettanto splendente, ma legato al Real Madrid da una clausola di recompra.
Il club spagnolo può riportarlo a casa in qualsiasi momento: 8 milioni di euro il primo anno, 9 il secondo, 10 il terzo. Un rischio costante per il Como, che vede in Paz un pezzo fondamentale, ma non può pianificare nulla a lungo termine. Per di più, il 50% sulla futura rivendita è un ulteriore vincolo che rende ancora più fragile la posizione del club lariano.
E non è solo il Real a monitorare Nico Paz: anche l’Inter ha messo gli occhi su di lui, attirata dalla possibilità di assicurarsi un talento già pronto per il grande salto. Tutto questo crea inevitabilmente una sensazione di precarietà, come se Paz fosse sempre con la valigia in mano.
Diao, invece, è qui per restare. Un attaccante giovane, forte e già decisivo, che il Como può coccolarsi senza l’ansia di vederlo volare via da un momento all’altro. È lui la vera scommessa vinta da Fabregas, che non ha mai smesso di credere nel suo potenziale.
Adesso tocca a Diao continuare a brillare e, magari, scrivere altre pagine importanti per il Como. Con un po’ di fortuna, potrebbe essere proprio lui l’uomo simbolo di questa nuova era biancoblù. E chissà, tra qualche anno potremmo parlare di lui come del ragazzo che ha fatto fare il salto definitivo al club.
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