Antonio Conte è davvero cambiato o sta solo recitando un nuovo copione? Buffon scherza, ma non troppo: dietro le sue parole c’è una riflessione sul presente e il futuro del tecnico
A volte ti guardi allo specchio e fai fatica a riconoscerti. Sembra che questo stia accadendo anche ad Antonio Conte, uno che di solito non ha bisogno di presentazioni o conferme.
Duro, testardo, ossessionato dai dettagli e allergico ai compromessi, negli anni ha costruito un’immagine di sé come uomo di ferro. Sempre sul pezzo, sempre concentrato sull’obiettivo. Eppure, c’è chi ha iniziato a notare delle crepe in questa corazza, un lato più… morbido, quasi sorprendente.
A dirlo non è uno qualunque, ma Gigi Buffon, uno che ha condiviso con Conte spogliatoi, vittorie e qualche momento complicato.
Dopo il pareggio del Napoli contro l’Udinese, Buffon ha lanciato una provocazione che ha lasciato tutti di stucco. Parlando del suo ex allenatore, ha scherzato, ma non troppo: “Ma è lui o non è lui?” riferendosi alle parole di Conte nelle ultime conferenze stampa. Un dubbio che non è solo suo: in molti hanno iniziato a chiedersi se il Conte che vediamo oggi sia davvero quello di sempre.
Quello che ha colpito Buffon è stato un passaggio ben preciso. Dopo settimane di critiche per il mercato del Napoli – anche da parte nostra – Conte ha invitato tutti a “godersi il viaggio”, apprezzando quanto fatto finora dalla squadra. Un messaggio zen, pacato, lontano anni luce da quel Conte noto per trasformare ogni sfida in una questione di vita o di morte.
Buffon prende in giro Conte: “Godersi il viaggio… non è da lui!”
Buffon non ha potuto fare a meno di sorridere: “A quel punto mi sono messo le mani in faccia… Non ci potevo credere. Antonio che dice di godersi il viaggio? Lui che non si rilassa nemmeno quando vince? Ho pensato: ma è lui davvero?”
E non è che Buffon abbia dubbi sulle capacità di Conte, anzi. Sa benissimo che quell’invito alla calma non è casuale, ma una mossa strategica per abbassare la pressione in una piazza calda come Napoli. Però, conoscendo il suo ex allenatore, è altrettanto sicuro di una cosa: “Dentro di sé sta vivendo le pene dell’inferno. Lui non può accettare di non avere il controllo totale. Ogni partita, ogni risultato è un peso enorme”.
Ma il portierone non si limita a criticare: offre anche una riflessione sul lavoro di Conte ai tempi della Juve, sottolineando quanto il tecnico sia stato un innovatore. “Il primo anno con lui, sono diventato il primo portiere in Italia a giocare con i piedi. Non voleva mai che buttassimo via il pallone. Abbiamo iniziato a costruire dal basso quando nessuno lo faceva ancora. Conte ha cambiato mentalità, e l’ha fatto bene”.
Oggi, secondo Buffon, quella stessa filosofia potrebbe fare la differenza anche con allenatori giovani e ambiziosi come Thiago Motta. “Si può fare, anche adesso. Non è facile, ma con il tempo giusto e le idee chiare, è possibile portare qualcosa di nuovo”.
E allora, Conte è davvero cambiato o si sta solo adattando a un momento complicato dopo un mercato per niente soddisfacente? Buffon sembra propendere per la seconda ipotesi. Conoscendolo, sa che quel lato apparentemente più soft nasconde la solita ossessione per la vittoria. Forse è solo una strategia per depistare critiche e tensioni, o magari, dopo tanti anni di battaglie, anche un allenatore come Conte ha imparato a prendersi una pausa, almeno a parole.