Flop Parade: i tre “caduti” della settimana secondo Enrico Camelio nella nostra rubrica settimanale
Il calcio non è solo gol spettacolari, trionfi inaspettati e storie a lieto fine. È anche un palcoscenico dove, tra mille riflettori, c’è sempre qualcuno pronto a inciampare clamorosamente. E noi siamo qui per raccontare proprio quei momenti: scelte incomprensibili, parole fuori posto e cadute di stile che meritano di essere sottolineate. Perché diciamolo, a volte i veri protagonisti non sono i campioni che fanno sognare, ma quelli che riescono a distinguersi per tutto ciò che sarebbe meglio evitare.
Questa settimana ci sono stati episodi che non potevamo ignorare. Da tecnici nervosi e troppo presi dall’apparire, a scelte arbitrali discutibili, fino a dichiarazioni che ridimensionano ambizioni e prospettive. Insomma, un campionario perfetto per la Flop Parade di Enrico Camelio. Mettetevi comodi e preparatevi a scoprire i tre protagonisti del podio del flop. Perché il calcio, oltre a regalarci spettacolo, è anche un po’ un reality show, dove c’è sempre qualcosa di cui parlare (e ridere).
Raffaele Palladino è giovane, brillante, e con la Fiorentina sta facendo vedere ottime cose. Peccato lui non si senta più così giovane, a giudicare dal suo viso ormai tirato da morire. Purtroppo l’elisir di eterna bellezza non l’hanno inventato neppure per gli allenatori!
Ma a volte il rischio è quello di perdere il focus e inseguire più l’apparenza che la sostanza. Ieri il nervosismo l’ha tradito, con una reazione sopra le righe che non è passata inosservata. Certo, il cross di Bastoni era uscito, su questo non ci piove, ma attribuire tutto a quell’episodio è stato un po’ esagerato.
Palladino, invece di concentrarsi sul “vorrei ma non posso” dell’eterna giovinezza, farebbe bene a riportare tutta l’attenzione al campo. Il talento c’è, ma serve più lucidità.
Un disastro annunciato, puntuale come una bolletta a fine mese. Ogni settimana gli arbitri e il VAR riescono a superarsi, ma purtroppo in negativo. Errori evidenti, decisioni che sconcertano, ancora niente challenge e la sensazione che il caos regni sovrano. Se dovessimo scegliere un titolo per la loro performance, sarebbe sicuramente “Lui è peggio di me”.
Siamo ormai abituati alle discussioni infinite sul regolamento e alle interpretazioni divergenti, ma qui siamo ben oltre il limite della pazienza. Qualcuno riuscirà mai a rimettere ordine? Per ora, resta solo il caos.
Quando Antonio Conte nomina la Conference League come obiettivo, c’è qualcosa che suona strano. Soprattutto per uno come lui, che ha sempre puntato a traguardi ben più ambiziosi. Il Napoli, abituato a lottare per la vetta, ora dovrebbe concentrarsi su un torneo che non rispecchia le sue ambizioni?
Se fossi De Laurentiis, gli infliggerei una multa simbolica e gli toglierei il 50% dello stipendio, giusto per fargli capire che certe dichiarazioni non si fanno. Conte è un vincente, ma deve ricordarsi che le parole contano. Attenzione a non ridimensionare troppo le aspettative!
Che ne pensate? Enrico Camelio, come sempre, non fa sconti a nessuno. L’appuntamento è per la prossima settimana: restate sintonizzati, perché il calcio non smette mai di regalarci colpi di scena… e qualche scivolone di troppo!
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