Flop Parade: i tre “caduti” della settimana secondo Enrico Camelio nella nostra rubrica settimanale
Il calcio non è solo gol spettacolari, trionfi inaspettati e storie a lieto fine. È anche un palcoscenico dove, tra mille riflettori, c’è sempre qualcuno pronto a inciampare clamorosamente. E noi siamo qui per raccontare proprio quei momenti: scelte incomprensibili, parole fuori posto e cadute di stile che meritano di essere sottolineate. Perché diciamolo, a volte i veri protagonisti non sono i campioni che fanno sognare, ma quelli che riescono a distinguersi per tutto ciò che sarebbe meglio evitare.
Questa settimana ci sono stati episodi che non potevamo ignorare. Da tecnici nervosi e troppo presi dall’apparire, a scelte arbitrali discutibili, fino a dichiarazioni che ridimensionano ambizioni e prospettive. Insomma, un campionario perfetto per la Flop Parade di Enrico Camelio. Mettetevi comodi e preparatevi a scoprire i tre protagonisti del podio del flop. Perché il calcio, oltre a regalarci spettacolo, è anche un po’ un reality show, dove c’è sempre qualcosa di cui parlare (e ridere).
1) Raffaele Palladino – L’eterno giovane (nervoso)
Raffaele Palladino è giovane, brillante, e con la Fiorentina sta facendo vedere ottime cose. Peccato lui non si senta più così giovane, a giudicare dal suo viso ormai tirato da morire. Purtroppo l’elisir di eterna bellezza non l’hanno inventato neppure per gli allenatori!
![Raffaele Palladino, allenatore della Fiorentina](https://www.serieanews.com/wp-content/uploads/2025/02/Raffaele-Palladino-ansafoto-serieanews-11022025.jpg)
Ma a volte il rischio è quello di perdere il focus e inseguire più l’apparenza che la sostanza. Ieri il nervosismo l’ha tradito, con una reazione sopra le righe che non è passata inosservata. Certo, il cross di Bastoni era uscito, su questo non ci piove, ma attribuire tutto a quell’episodio è stato un po’ esagerato.
Palladino, invece di concentrarsi sul “vorrei ma non posso” dell’eterna giovinezza, farebbe bene a riportare tutta l’attenzione al campo. Il talento c’è, ma serve più lucidità.
2) Arbitri e VAR – “Lui è peggio di me”
Un disastro annunciato, puntuale come una bolletta a fine mese. Ogni settimana gli arbitri e il VAR riescono a superarsi, ma purtroppo in negativo. Errori evidenti, decisioni che sconcertano, ancora niente challenge e la sensazione che il caos regni sovrano. Se dovessimo scegliere un titolo per la loro performance, sarebbe sicuramente “Lui è peggio di me”.
Siamo ormai abituati alle discussioni infinite sul regolamento e alle interpretazioni divergenti, ma qui siamo ben oltre il limite della pazienza. Qualcuno riuscirà mai a rimettere ordine? Per ora, resta solo il caos.
3) Antonio Conte e l’obiettivo Conference
Quando Antonio Conte nomina la Conference League come obiettivo, c’è qualcosa che suona strano. Soprattutto per uno come lui, che ha sempre puntato a traguardi ben più ambiziosi. Il Napoli, abituato a lottare per la vetta, ora dovrebbe concentrarsi su un torneo che non rispecchia le sue ambizioni?
Se fossi De Laurentiis, gli infliggerei una multa simbolica e gli toglierei il 50% dello stipendio, giusto per fargli capire che certe dichiarazioni non si fanno. Conte è un vincente, ma deve ricordarsi che le parole contano. Attenzione a non ridimensionare troppo le aspettative!
Che ne pensate? Enrico Camelio, come sempre, non fa sconti a nessuno. L’appuntamento è per la prossima settimana: restate sintonizzati, perché il calcio non smette mai di regalarci colpi di scena… e qualche scivolone di troppo!