Luciano Spalletti ha avuto una gran bella sorpresa quest’anno: roba da non crederci, e lo ha spiegato anche lui stesso
Succede raramente nel calcio che tutto sembri girare per il verso giusto. Eppure, per Luciano Spalletti, questo momento è finalmente arrivato.
La stagione di “pausa attiva” del commissario tecnico della Nazionale sembra quasi una favola che prende forma lentamente, tassello dopo tassello. Dopo l’amarezza di un Europeo perso male e giocato peggio, Spalletti ha preso in mano la squadra, deciso a rivedere le fondamenta e a rilanciare l’Italia verso il Mondiale 2026.
E i segnali, fino a qui, sono tutt’altro che negativi. Anzi, tutto sta succedendo troppo in fretta, e per fortuna. Quel problema cronico che ci ha tormentato negli ultimi dieci anni – la mancanza di un numero 9 affidabile – sembra essersi dissolto quasi di colpo, come un incantesimo spezzato. Non uno, ma addirittura due attaccanti italiani sono in vetta alla classifica marcatori di Serie A: Mateo Retegui e Moise Kean, grande rimpianto della Juventus.
Un evento che non si vedeva da anni, e che oggi dà a Spalletti la possibilità di sognare una Nazionale finalmente completa.
La (non) solitudine dei numeri 9: ora Spalletti può sorridere
Ma le buone notizie non si fermano qui. Alle spalle dei due protagonisti, c’è un gruppo di ragazzi giovani e meno giovani che cresce silenzioso, ma con una fame impressionante. Da Sebastiano Esposito a Lorenzo Lucca, passando per Lorenzo Colombo e Roberto Piccoli, c’è una nuova generazione di attaccanti pronti a raccogliere il testimone.
E se si butta un occhio sulla Serie B, i nomi iniziano a farsi intriganti: Francesco Pio Esposito, Stiven Shpendi, fino all’enfant prodige Camarda che oscilla fra serie C col Milan Futuro e la serie A con la “casa madre”, sono ragazzi di talento che potrebbero diventare certezze in futuro.
Per la prima volta, Spalletti si ritrova con l’imbarazzo della scelta. Un problema che qualsiasi allenatore vorrebbe avere.
Il test contro la Germania sarà il primo vero esame per questa nuova Italia. Un’avversaria che non concede nulla e non aspetta, ma che può mettere alla prova il lavoro fatto fin qui. Se tutto va come deve, sarà un altro piccolo passo verso un Mondiale da protagonisti. E, forse, l’inizio di una storia che sta davvero prendendo forma sotto gli occhi di tutti.
Kean e Retegui insieme? Le parole di Spalletti
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Spalletti ha spiegato il segreto del suo entusiasmo, soffermandosi proprio sui suoi due gioielli, Retegui e Kean.
“Sono due bomber veri. Parliamo di due giocatori diversi. Retegui è più una prima punta di posizione, un cecchino in area, ma è diventato anche più mobile e capace nel gioco spalle alla porta. Kean, invece, unisce potenza e tecnica. È più di movimento e si è perfezionato nella finalizzazione. Insieme? Possono giocare assieme, ma dipende dal tipo di partita.”
E proprio sulla sfida contro la Germania di marzo in Nations League, Spalletti lascia aperta ogni possibilità: “Loro altro che blocco basso, ci salteranno addosso. Quindi forse Moise e Mateo insieme sono più un’arma da partita in corso. Prima ci lamentavamo di non avere nemmeno una punta, ora possiamo dire di averne due e anche qualcosa in più. Questa fiducia devono sentirla anche loro. Sono un CT felice, sempre”.