A bocce ferme e a mente fredda, alcuni passaggi che non mi tornano nella conferenza del ds del Napoli e che mi piacerebbe approfondire: cosa è andato storto?
Ho apprezzato molto l’iniziativa di Giovanni Manna (o di chi per lui) di spiegare cosa è successo e metterci la faccia: in questo mondo dove niente sembra mai colpa di nessuno e tutti continuano impuniti a far danni è un gesto encomiabile, da uomo vero, e già solo per questo merita tanta stima umana.
Nella vita si può sbagliare, anche se giochi con milioni di euro e con i sogni di milioni di cristiani, ma per me già solo ammettere le proprie responsabilità mi porta a dire “Va bene, è andata così. Guardiamo avanti e facciamolo con te”. Ovviamente è la MIA percezione, per quanto possa valere, un metro di valutazione che ho sempre adottato nella vita per il “caso” Manna come per chiunque altro.
Per chi non l’avesse ancora capito questo è un articolo di opinione, di legittime domande da persona che ascolta e processa (e come vedete ci mette più di 24 ore per processare). Ma non è di me che si parla qui, quindi parliamo delle cose serie. E cioè alle domande che legittimamente mi pongo dopo aver ascoltato la conferenza di ieri di Giovanni Manna.
E dalla conferenza di ieri di Giovanni Manna io apprendo che:
Il Napoli è primo in classifica, Antonio Conte ha fatto un capolavoro autentico e ha aperto una porta che ad agosto neppure immaginavamo, ma l’obiettivo resta la qualificazione in Champions, quindi va bene vendere il migliore della squadra prendendo poi il piano Z perché comunque da oggi in poi le possiamo pure perdere tutte, tanto quarti (o quinti, addirittura) ci arriviamo lo stesso. Come fanno le neopromosse che a gennaio hanno già 30 punti e allora possono sbaraccare e monetizzare.
Brutto, bruttissimo, pessimo messaggio. Sapete cosa leggo io in questo messaggio, e quindi di conseguenza cosa leggono i tifosi? Che il 3 febbraio Antonio Conte ha vinto lo scudetto, tutto ciò che succede dal 3 febbraio in poi sarà responsabilità della società che ha deciso deliberatamente di perdere lo scudetto vinto da Conte perché tanto l’obiettivo Champions è raggiunto. Mi sta bene eh, se i presupposti sono di guardare avanti. Ma poi vi spiego perché.
Sulla questione Danilo non mi esprimo perché davvero non conosco i retroscena e potrebbe aver deciso di tornare in Brasile per qualsiasi altro motivo che non sia solo la volontà della moglie, e quindi non esprimo giudizi. Danilo però è saltato il 21 gennaio, fino a fine mercato ci sono altri 13 giorni.
Perché Giovanni Manna (o chi per lui) ha perso 13 giorni a corteggiare Comuzzo, senza altri piani, e poi non l’ha preso neppure? Perché da Danilo in poi si è andati solo su Comuzzo senza altre alternative e ci si è ridotti ad aspettare il NO di Commisso a mezza giornata dalla fine? Il caso Politano-Sassuolo non ci ha insegnato proprio niente? Ok, Manna all’epoca non c’era, ma c’erano tutti gli altri, anche “chi per lui”.
Ho apprezzato molto anche il raccontare i retroscena delle trattative, mentre molti si trincerano dietro un “non era vero” quando un affare naufraga, e trovo un’espressione di grande forza societaria parlare di “medie salariali”, di rispetto per lo spogliatoio e di “se vuoi venire a Napoli devi essere convinto”. Così si fa e questa è la filosofia che mi piace.
Ma qui il punto non è soltanto “perché non abbiamo preso Garnacho e Adeyemi“, il punto è “perché invece di Garnacho e Adeyemi abbiamo preso un esubero del Milan che forse è pure rotto e che – ironia nell’ironia – gli ha perfino liberato lo slot per Joao Felix.
Poi oh, sia chiaro! Per me Okafor non è neanche così male e con una buona cura Conte potrebbe pure rivelarsi utilissimo, ma qua stiamo parlando di un’altra cosa e cioè dell’operato di Manna. Dai, non mi venite a dire che Okafor fosse il piano C o il piano D, perché non ci credete neanche voi! Quindi, come per Comuzzo… Manna, cosa è andato storto?
Dalle parole di Manna apprendiamo che un calciatore con altri 2 anni e mezzo di contratto che prende 1,2 milioni di euro l’anno ti può “ricattare” e forzarti ad andar via e incassare 75 milioni.
Adesso, io ho sentito De Laurentiis spesso (stra)parlare di tante storture nel calcio ma spero e mi aspetto che prenda una posizione netta e forte sull’articolo 17 che è la più grande idiozia mai inventata da chi fa le regole. L’ennesimo strumento in mano a calciatori e faccendieri vari per prendere per il collo i club e con questo incassare sempre di più.
Ci lamentiamo che i procuratori sono il male del calcio e poi facciamo le regole che gli fanno gioco. Io veramente a volte non capisco. Semmai Manna ci ha certificato che nei due anni scorsi ADL su Kvara ha fatto un bel casino: lo ringrazio per aver rafforzato questo concetto.
Sulla cessione in sé, lo ribadisco, per quanto mi riguarda il Napoli ha fatto benissimo a cedere Kvara oggi e Kvara ha fatto benissimo ad andar via, così come il PSG ha fatto benissimo a comprarlo oggi a 75 milioni. Gli errori, semmai, il Napoli li ha fatti dopo.
Potrei dilungarmi oltre entrando in altri significati reconditi di altre frasi ma immagino che ormai ho perso già il 95% dei lettori, quindi mi fermo qua. Una conclusione però è d’obbligo.
Personalmente non condivido la scelta di tirare i remi in barca a Champions acquisita (ma in realtà non è neanche così, è solo un provare a cadere in piedi dopo aver fatto un caos sul mercato), ma se il presupposto alla base è “non ci facciamo prendere per il collo da nessuno e a giugno faremo una grande squadra con un budget di 200 milioni” me la posso pure accollare.
Su una cosa Manna ha ragione: il progetto Napoli è su base pluriennale, un intoppo può capitare e si può sbagliare un mercato. Si potrà perdere lo scudetto per questo, ma è come perderlo per un gol sbagliato da Lukaku o una papera di Meret, quindi va bene così.
In buona sostanza: gli errori sono stati fatti e sono stati ammessi, adesso guardiamo avanti e speriamo vada tutto bene. Il dirigente Manna si è rivelato (molto) perfettibile, l’uomo Manna nel complesso ne esce benissimo e quindi, tirando una riga e andando avanti, è giusto che il Napoli riparta da lui sperando che la prossima estate faccia un mercato perfino migliore di quello della scorsa estate.
Anche perché è vero che hanno totalmente sbagliato questo qui, ma non dimentichiamo il lavoro enorme fatto la scorsa estate tra tanti problemi. A Giovanni Manna, al signor Giovanni Manna, questo va riconosciuto.
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