Edoardo Bove sta tornando piano piano alla normalità. Ma come sta oggi? Cosa fa mentre i compagni giocano? Sbuca anche un’idea Sanremo
Stasera si rigioca Fiorentina-Inter e quindi la mente non può che tornare a quel maledetto 1 dicembre. Edoardo Bove si accascia a terra all’improvviso. La corsa contro il tempo, il ricovero e infine la diagnosi: un problema cardiaco che ha reso necessaria l’installazione di un defibrillatore sottocutaneo removibile.
Oggi, a poco più di due mesi da quel giorno, il 22enne romano sta riscrivendo la sua quotidianità.
Bove non ha mai smesso di vivere il calcio da dentro. Non può giocare, almeno per ora, ma il suo legame con la Fiorentina resta fortissimo. Oggi, alla ripresa di quella partita interrotta contro l’Inter, sarà in panchina. Non come semplice spettatore, ma come parte del gruppo, perché Bove continua a essere un riferimento nello spogliatoio. Al Viola Park è una presenza fissa: segue ogni allenamento, arbitra le partitelle, si allena individualmente e mantiene viva la sua passione per lo sport.
Nel frattempo, non ha perso la voglia di seguire altre discipline. Appassionato di tennis, pochi giorni fa è volato a Rotterdam per sostenere da vicino l’amico Flavio Cobolli, impegnato in un match contro Hurkacz. Un modo per distrarsi, ma anche per mantenere vivo il contatto con il mondo agonistico, che rimane il suo habitat naturale.
Edoardo Bove non ha ancora deciso cosa farà nel suo domani, ma una cosa è certa: non si arrende. Corre sul lungofiume di Firenze, vive ogni giorno come se dovesse tornare a giocare domani, mantiene il legame con il pallone e si lascia aperte tutte le porte. Che sia un ritorno in campo in un altro campionato o una nuova avventura lontano dal calcio, la sua storia ha ancora tante pagine da scrivere.
Ma adesso la domanda è inevitabile: che ne sarà della sua carriera? Per ora la Fiorentina ha deciso di rispettare il contratto stipulato con la Roma, che a giugno lo riaccoglierà nella Capitale. Ma l’ostacolo più grande resta la normativa italiana, che bloccò anche Danso e che non consente agli atleti professionisti di competere con un defibrillatore impiantato.
Ed ecco che si apre uno spiraglio fuori dai confini nazionali: in campionati come la Premier League e la Liga, giocare con un impianto del genere non rappresenta un problema. Qualcuno si è già fatto avanti e per Bove l’idea di trasferirsi all’estero potrebbe diventare una possibilità concreta. Se ci saranno le condizioni, lui stesso non esclude un ritorno in campo in un’altra realtà calcistica.
Ma il calcio non è l’unico scenario che si sta delineando nel suo futuro immediato. All’orizzonte, infatti, c’è una proposta che ha del clamoroso: Sanremo.
Sì, perché Carlo Conti starebbe pensando di invitarlo al Festival per raccontare la sua storia e lanciare un messaggio di forza e speranza. Le trattative sono in corso e nelle prossime ore potrebbero esserci novità. Sarebbe un palcoscenico completamente diverso, lontano dai campi di calcio, ma con un pubblico altrettanto vasto. Un’opportunità unica per mostrare il lato umano di un ragazzo che non si è lasciato abbattere dalle difficoltà.
E chissà, magari tra qualche giorno lo vedremo su un palco diverso, con un microfono in mano, a raccontare a tutta Italia cosa significa rialzarsi dopo una caduta
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