Napoli, svelato il vero motivo dell’acquisto di Okafor: è il migliore della Serie A
Il coniglio dal cilindro, alla fine, si è rivelato essere Noah Okafor. Beh, per molti non lo è affatto, anche perché l’acquisto dello svizzero è arrivato a poche ore dalla fine del mercato, con tutte le altre alternative sfumate una dietro l’altra, sciolte come neve al sole. In primis Alejandro Garnacho, trattato per diverse settimane, con un tira e molla infinito con il Manchester United: dai 40 ai 50 milioni di euro offerti, circa 4 da destinare al calciatore con i Red Devils che non sono mai scesi sotto quota 60 milioni.
E così, mollato definitivamente Garnacho, il ds Manna ha provato ad inserirsi nella trattativa per Adeyemi: per il tedesco 45 milioni di euro messi sul piatto e Borussia Dortmund convinto. Non il calciatore, che ha declinato ogni tipo di proposta per restare in Bundesliga fino a fine stagione e poi eventualmente partire direzione Premier League.
E così, dopo un sondaggio veloce per Zhegrova – chiesti 50 milioni dal Lille – e per Ndoye, blindato dal Bologna, il Napoli ha “scrollato” la lista delle alternative, arrivando fino ad Allan Saint-Maximin, calciatore in prestito al Fenerbahce ma di proprietà dell’Al-Ahli.
Con l’esterno francese – un passato anche al Nizza ed al Newcastle – era stato trovato l’accordo ma problemi di natura burocratica hanno fermato prima e bloccato definitivamente poi l’affare. E così il Napoli ha fatto di necessità virtù, puntando tutto su Noah Okafor, una sorta di ultima spiaggia, l’ultimo nome su cui ha lavorato la dirigenza azzurra.
L’esterno svizzero in uscita dal Milan – con i rossoneri impegnati su Joao Felix – è stato “preda” facile per gli azzurri, con il ds Manna che in poche ore ha chiuso l’operazione. In un amen ha ricevuto l’ok dal calciatore – a metà gennaio saltò il suo trasferimento al Lipsia per il mancato superamento delle visite mediche – e con il Milan si è chiusa l’operazione sulla base di un prestito oneroso di due milioni con riscatto fissato a 23.
Noah Okafor, per la maggior parte degli addetti ai lavori e dei tifosi è sembrato una sorta di rincalzo, molto più che un piano C o D, quasi l’ultima spiaggia. Eppure ci sono statistiche che hanno acceso la lampadina nelle menti dei dirigenti azzurri tanto da puntare con decisione sul calciatore.
Okafor è un calciatore molto veloce, in grado di spaccare le partite con la sua rapidità e, soprattutto, è un calciatore multiruolo, in grado di giocare in ogni posizione del tridente offensivo. Insomma, più di un cambio che al Milan ha mostrato di essere quasi letale quando entra a gara in corso.
Sei dei sette gol realizzati in Serie A sono arrivati dalla panchina per una statistica che lo rende il miglior subentrante dalla panchina in Serie A negli ultimi due anni. Okafor, peraltro, è anche il calciatore con il minor minutaggio in rapporto ai gol segnati: appena 1281 per sete gol totali per un gol ogni 183′ tra i calciatori che hanno segnato almeno sette reti dall’inizio della scorsa Serie A.
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