Gennaio, tempo di calciomercato. E di pagelle. Le cinque sorelle della Serie A hanno affrontato la sessione invernale con strategie differenti: vediamo promosse e bocciate
Che stress, ma anche… che entusiasmo! Alzi la mano chi non vive il calciomercato con fibrillazione assoluta, chi non aggiorna compulsivamente il cellulare alla ricerca di notizie preziose, soprattutto negli ultimi giorni.
Mai come quest’anno, poi, il mercato invernale si è rivelato davvero una bomba. Fra cessioni eccellenti e acquisti importanti, raramente si sono visti così tanti movimenti in entrata e in uscita. La palma dell’addio più discusso ce l’ha sicuramente Kvicha Kvaratskhelia, che ha salutato il Napoli per andare al PSG.
Chi bene e chi male, comunque alla fine si sono mosse tutte, chi cercando di aggiustare qualche falla, chi rafforzando la rosa in vista della volata finale, chi invece si è limitato a operazioni minime. Qualcuno ha fatto centro, qualcuno ha sbagliato bersaglio e qualcun altro ha mancato clamorosamente l’appuntamento. Ecco i nostri voti!
Milan voto 9: Joao Felix la ciliegina
La cessione di Morata era diventata una necessità, il sostituto è il migliore disponibile sul mercato ed è stato pagato anche meno del previsto. Il cambio Calabria-Walker è un upgrade senza discussioni, anche se si poteva fare qualcosina in più in difesa, magari con un centrale e un vice Theo.
Poi due colpi in entrata, uno in uscita e un super colpo sul gong: un utilissimo Riccardo Sottil, Bondo per Bennacer e un Joao Felix che fa sognare, peraltro con un’astuta operazione che ha previsto l’uscita di un esubero come Okafor. C’è qualche imperfezione? Certo, c’è sempre, ma tutto sommato è stato davvero un capolavoro.
Atalanta – Voto 6,5: Maldini intelligente, Posch utile
Gasperini ha protestato, ma la sua rosa è comunque più profonda di molte concorrenti. L’addio di Zaniolo ha creato un vuoto, riempito con l’arrivo di Maldini: un’operazione logica, un calciatore futuribile che nelle mani di Gasperini può diventare un campione vero.
Stefan Posch del Bologna in fin dei conti è un’alternativa utile e sostituisce Godfrey. Forse serviva un altro centrocampista e visti gli infortuni di Scamacca e Lookman magari anche un altro attaccante, ma alla fine si è fatto il possibile senza stravolgere la squadra.
Inter – Voto 6: Zalewski ha già inciso, ma un difensore?
Poco da fare e poco da migliorare. L’unico upgrade possibile era a sinistra, e il cambio Buchanan-Zalewski potrebbe rivelarsi un miglioramento. Certo, si può sempre inserire qualche altro talento in squadra per provare ad alzare il tasso tecnico in chiave Champions, ma al momento sembra davvero difficile individuare un titolare che possa uscire dalle rotazioni.
Il giovane ex Roma intanto si è già fatto notare con un assist, segnale che la scelta potrebbe rivelarsi azzeccata. Forse sarebbe servito un altro centrale, considerando i problemi di Acerbi, ma il mercato invernale è sempre complicato. E poi c’è il colpo “futuro” Sucic, che per ora resta a casa sua ma arriverà in estate. Altro acquisto molto interessante.
Juventus – Voto 6: ok Kolo, ma Vlahovic è un problema enorme
Tanta confusione e qualche dubbio. Kelly e Kolo Muani sembrano colpi di livello, ma ci sono ancora troppi punti interrogativi. I due portoghesi, ad esempio, restano un’incognita, anzi Renato Veiga ha avuto un approccio che dire scioccante sarebbe un eufemismo. Si faranno, intanto Thiago Motta spera e incrocia le dita. Almeno adesso è finita l’emergenza numerica.
In entrata è andata così, mentre in (non) uscita la situazione Vlahovic pesa come un macigno: il serbo sembra ormai un corpo estraneo e la sua gestione è stata poco lucida. Il mercato bianconero ha rattoppato alcune falle, ma ha lasciato aperti troppi interrogativi.
Napoli – Voto 3: Conte furioso. ADL, che combini?
Un disastro. Kvaratskhelia aveva ancora due anni e mezzo di contratto, quindi la sua cessione andava chiusa solo con un’alternativa valida in mano. Il sogno Garnacho è sfumato, Adeyemi non è mai stato trattato seriamente e alla fine il Napoli si è ritrovato con 75 milioni in cassa e un giocatore come Okafor che non era tra le prime scelte ma neppure fra le seconde.
Ancora peggio in difesa: caos sulla questione Danilo, tempistiche sbagliate per Comuzzo che pure sarebbe stato un gran colpo, zero alternative concrete. Si chiama mercato di riparazione, ma qui si è solo rotto qualcosa. Conte è furibondo, e ha ragione: si passava da candidati allo scudetto a un rischio concreto di dover ridimensionare gli obiettivi.