Torna l’appuntamento con la Flop Parade, la rubrica più irriverente del web: i tre “caduti” della settimana secondo Enrico Camelio
Il calcio è una giostra infinita di emozioni, tra momenti di gloria e scivoloni imbarazzanti. E mentre alcuni protagonisti scrivono pagine di storia con giocate memorabili, altri si distinguono per errori clamorosi, dichiarazioni fuori luogo o decisioni che fanno storcere il naso.
E così, nella settimana conclusiva del calciomercato, la nostra Flop Parade non poteva che focalizzarsi sugli episodi più clamorosi di questo mercato. Ma c’è anche spazio per un episodio “di campo”, quello che ha coinvolto Gian Piero Gasperini. Sì, perché nel mondo del pallone non si vive di sole vittorie: a volte si incappa in vere e proprie cadute di stile. Ecco i tre protagonisti di questa settimana.
1) Gian Piero Gasperini – Il maestro della polemica
Questa volta Gasperini non ha saputo tenere a freno la lingua e ha deciso di prendersela con Giaccherini, reo di aver posto una domanda poco gradita. Il tecnico dell’Atalanta, noto per il suo carattere fumantino che lo porta spesso a litigare anche con la dirigenza, ha reagito con una stizza e un’irritazione che avrebbero potuto tranquillamente essere evitate.
La verità è che sempre più allenatori di Serie A sembrano mal sopportare le domande pungenti, preferendo conferenze stampa fatte di domande camomilla e risposte ancora più standardizzate. Ma il calcio è anche confronto, ed è proprio nei momenti più difficili che si vede il vero spessore di un tecnico.
Gasperini ha perso l’occasione di dimostrarsi superiore, scivolando invece nel classico atteggiamento da professore offeso. Peccato, perché il campo racconta un’altra storia: quella di un grande allenatore.
2) Fabrizio Corsi – Il presidente infuriato
Se c’è una cosa che non manca nel calciomercato, sono le trattative infinite e i bluff da pokeristi navigati. Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli, questa settimana ha perso la pazienza con Roma e Lazio, accusandole di avergli fatto perdere tempo con i soliti giochi di mercato.
I nomi sul tavolo erano Fazzini e Goglichidze, ma alla fine si è trattato solo di parole e nessuna offerta concreta. Il problema? Le due squadre capitoline sembravano più interessate a trovare occasioni a prezzo di saldo che a concludere un affare serio.
Il mercato è così, e chi ci lavora da anni come Corsi dovrebbe saperlo bene: ora la sua speranza è che tenere duro sui suoi talenti lo ripaghi e che in estate i suoi ragazzi valgano anche più di così.
3) Aurelio De Laurentiis – Il cugino di Lotito
C’è un’arte che alcuni presidenti del calcio italiano padroneggiano alla perfezione: lanciare nomi altisonanti per poi ripiegare su alternative più modeste. E le pagelle del calciomercato si schiantano con voti bassissimi. Aurelio De Laurentiis, ancora una volta, ha dimostrato di essere il cugino perfetto di Claudio Lotito in questo gioco di illusioni.
Il Napoli sembrava pronto a rinforzarsi con colpi importanti, ma alla fine si è ritrovato con un giocatore in uscita da un Milan che naviga a vista in classifica. Stessa storia per Lotito, che prima ha sognato Fazzini, poi Casadei, per poi accontentarsi del veronese Belahyane. Insomma, tante parole, pochi fatti. Se fosse una scena di un film, ci sarebbe Robert De Niro a scuotere la testa e a dire: “Sei solo chiacchiere e distintivo“.
E voi, chi avreste inserito nella Flop Parade di questa settimana? Enrico Camelio, come sempre, non fa sconti a nessuno. L’appuntamento è per la prossima puntata: restate sintonizzati, perché il calcio non smette mai di regalarci colpi di scena… e scivoloni epici!