Aurelio De Laurentiis e quella frase sul mercato che avrebbe dovuto accenderci una lampadina: bastava saperlo prima!
Avete presente quella sensazione di deja-vu, quando qualcosa di negativo si ripete senza che nessuno impari davvero la lezione? Bene, il Napoli sembra intrappolato in uno di quei loop temporali che si ripresentano ogni volta che arriva il mercato di gennaio. E stavolta, il danno sembra essere ancora più grande.
Partiamo dai fatti: il club azzurro ha ceduto un giocatore da 75 milioni, anzi da… 90, sostituendolo con un prestito di un esubero del Milan. Nel frattempo, i rossoneri si sono rinforzati con Gimenez, Joao Felix e Sottil. Se non è uno scambio impari, poco ci manca. Il problema non è solo il valore delle operazioni, ma il messaggio che passa: mentre gli altri fanno scelte mirate per migliorare la squadra, il Napoli sembra muoversi con la stessa convinzione di chi prova a tappare una diga con un cerotto.
Ma di chi è la colpa? Manna, il nuovo direttore sportivo, ha davvero avuto mano libera o ha dovuto sottostare ai vincoli imposti da De Laurentiis? Per ora, l’unico che sembra davvero senza responsabilità è un arrabbiatissimo Antonio Conte, che si trova primo in classifica con una squadra che non è stata rinforzata, anzi, si è addirittura indebolita.
A luglio, dopo la sconfitta di Verona, fu una sfuriata del mister a spingere il club ad accelerare sul mercato. Ora, neanche il pareggio con la Roma (arrivato proprio per la mancanza di alternative valide in panchina) è servito a scuotere la dirigenza. Risultato? Il mercato si chiude con un pugno di mosche e il rischio di compromettere la corsa scudetto.
C’è il capitolo attacco ma c’è anche il capitolo difesa. Il tecnico leccese aveva già bocciato Rafa Marin, a cui ha concesso zero minuti in campionato. L’obiettivo era liberarsi dello spagnolo per puntare su un rinforzo affidabile, ma tra Danilo e Comuzzo non è arrivato nessuno. Alla fine, il Napoli è stato costretto a tenersi Marin, rendendo questo mercato uno dei più fallimentari della storia recente.
Il Conte furioso e quella frase-presagio di De Laurentiis
Per i tifosi partenopei, la memoria corre veloce al 2018, quando il Napoli di Sarri dominava la Serie A con un record di punti. Tutti si aspettavano almeno un rinforzo per dare fiato a Callejon, ma alla fine non arrivò nessuno.
Anche allora si parlò di Politano, che restò al Sassuolo con un’operazione che fu un vero e proprio smacco per i partenopei, visto che il Sassuolo sembrò voler cedere l’esterno salvo poi tirarsi indietro all’ultimo, un po’ come ha fatto la Fiorentina con Comuzzo in questi giorni. All’epoca il presidente pronunciò la fatidica frase, che è poi rimasta un manifesto dei problemi che di solito affronta il Napoli a gennaio: “Siamo primi e con il record di punti, che dobbiamo riparare?”.
Basta fare un giro sui social per percepire il malcontento dei tifosi: sotto l’annuncio di Okafor, il nome più citato non è quello dell’attaccante, ma quello di De Laurentiis e di quella frase, che sembra un mantra sfortunato. Ogni gennaio, il Napoli si trova davanti alla stessa scelta e, puntualmente, prende la decisione sbagliata.
La domanda è: basterà il genio di Conte per colmare queste lacune? Oppure questo mercato insufficiente peserà come un macigno sulla corsa al titolo? Di certo, in estate, il tecnico salentino non starà fermo a guardare. E a quel punto, chissà se la storia si ripeterà ancora una volta o se finalmente qualcuno avrà imparato la lezione.