Provate a districare la formula del trasferimento di Morata al Galatasaray: serve una calcolatrice algebrica!
C’è qualcosa di rassicurante nel sapere che, almeno una volta l’anno, Alvaro Morata cambia squadra. Un rituale ormai consolidato che unisce tifosi e appassionati di calciomercato nella risoluzione di intricate formule di trasferimento.
Questa volta, il protagonista dell’eterno valzer degli attaccanti ha deciso di prendere un volo per Istanbul, con destinazione Galatasaray. Fin qui, tutto normale. Peccato che il suo trasferimento somigli più a un’equazione algebrica che a un’operazione di mercato.
Secondo il comunicato ufficiale del club turco, Morata si trasferisce dal Milan al Galatasaray con un prestito oneroso da 6 milioni di euro fino al 20 gennaio 2026. Fin qui, tutto chiaro. Ma è solo l’inizio di un lungo viaggio tra scadenze, opzioni, clausole e condizioni che farebbero impallidire un revisore contabile della UEFA.
Il Milan si era assicurato Morata a luglio pagando per intero la clausola rescissoria da 13 milioni di euro presente sul contratto del giocatore. I rossoneri avevano preferito adottare questa soluzione, piuttosto che spingere per un accordo diplomatico con l’Atletico Madrid sulla base di una cifra inferiore.
L’ex Juventus aveva firmato un contratto quadriennale con opzione di prolungamento per il quinto anno e percepiva circa 5 milioni e mezzo di euro a stagione bonus compresi.
L’arrivo di Morata, come analizzato nel dettaglio da Calcio & Finanza, aveva un impatto a bilancio fra ingaggio lordo e ammortamenti per circa 11,58 milioni di euro a stagione.
A gennaio 2026, il Galatasaray avrà il diritto di riscattare il giocatore per 8 milioni di euro, ma solo se Morata invierà una richiesta scritta di conferma entro il 15 gennaio 2026. E fin qui, siamo ancora nell’ambito del razionale.
Tuttavia, se il club turco decidesse di non riscattarlo subito, potrebbe prolungare il prestito fino al 30 giugno 2026. Un’opzione di “comodato d’uso” con diritto di riscatto ma anche di recesso. Ma almeno, così facendo, il Milan cedendolo può ufficializzare Gimenez e provare a fare un colpo a sorpresa per dare un altro volto a questo pazzo mercato di gennaio.
Ma non finisce qui. Nel caso in cui il prestito venga esteso, il Galatasaray dovrà versare al Milan 3 milioni di euro per quei sei mesi extra.
A quel punto, avrà una seconda possibilità di acquistarlo, ma a una cifra leggermente aumentata: 9 milioni di euro, da pagare comodamente in sei rate, purché eserciti l’opzione entro il 10 giugno 2026.
E ora il paradosso: con questa formula, fra un anno il Milan potrebbe ritrovarsi Morata nuovamente in rosa, nel caso in cui il Galatasaray decidesse di non riscattarlo né di prolungare il prestito.
Un’eventualità che aprirebbe nuovi scenari di mercato per i rossoneri, costretti a valutare se reintegrarlo o cercare una nuova soluzione per il suo cartellino.
Questa formula cervellotica sembra essere il frutto di un compromesso tra Milan e Galatasaray: i rossoneri incassano subito una cifra interessante e si garantiscono la possibilità di un incasso futuro, mentre il club turco si concede una certa flessibilità finanziaria prima di decidere se puntare definitivamente su Morata o no.
Per Morata, invece, la solita storia: una nuova avventura, una nuova città, ma nessuna certezza sulla durata della sua permanenza. D’altronde, si sa, Alvaro non è un attaccante, è un’onda: va, viene e lascia sempre il dubbio su dove sarà domani. E il calciomercato, con lui, diventa un esercizio di alta matematica.
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