Le gambe di Zambrotta e il varismo nei calciatori: preoccupazione social o fenomeno comune? Vi spieghiamo di cosa soffre il Campione del Mondo
Negli ultimi giorni, un video di Gianluca Zambrotta che gioca a padel ha scatenato un’ondata di commenti sui social. L’ex difensore della Juventus, del Milan e della Nazionale Italiana, campione del mondo nel 2006, è apparso con un problema che ha portato alcune persone a preoccuparsi seriamente per la sua salute. Ma che cos’ha Zambrotta?
L’ex terzino Campione del Mondo 2006 con la Nazionale italiana stava giocando una partita contro Nicola Ventola e Lele Adani in uno dei tanti tornei di padel a cui partecipano ex calciatori, e un’inquadratura lo mostra con un’andatura particolare, con le gambe visibilmente arcuate, alimentando dubbi e preoccupazioni tra i tifosi.
Non è la prima volta che vediamo video del genere riguardanti l’ex terzino, solo che più passa il tempo più la problematica sembra accentuata, ecco perché in molti si sono preoccupati.
Ma la condizione di Zambrotta non è una novità e non è un caso isolato nel mondo del calcio. Si tratta di una conseguenza di una vita intera dedicata allo sport ad alti livelli, e la spiegazione scientifica ha un nome preciso: varismo.
Il varismo è una condizione caratterizzata dal mancato allineamento tra femore e tibia, che porta le gambe a formare una sorta di parentesi.
Questo fenomeno è molto comune tra i calciatori, specialmente quelli che iniziano a giocare fin dalla tenera età. Movimenti ripetitivi come dribbling, tiri e cambi di direzione creano un sovraccarico su alcune parti delle gambe, alterando lo sviluppo muscolare e scheletrico.
Nel caso di Zambrotta, il suo varismo è visibile da tempo. Già in passato erano circolati video che mostravano questa sua caratteristica, ma il recente filmato ha riacceso il dibattito. Tuttavia, nonostante l’aspetto estetico possa destare curiosità o preoccupazione, non significa necessariamente che l’ex terzino soffra di problemi fisici gravi.
Anche se il varismo non compromette necessariamente la carriera sportiva di un calciatore, può aumentare il rischio di infortuni, in particolare a carico delle ginocchia e delle articolazioni. Inoltre, studi indicano che chi soffre di questa condizione è più predisposto a sviluppare artrosi in età avanzata.
Per prevenire complicazioni, molti preparatori atletici consigliano esercizi mirati a rafforzare gli adduttori delle cosce e a migliorare la flessibilità degli adduttori con specifici programmi di stretching.
Nonostante le sue gambe “storte” siano tornate al centro dell’attenzione, Zambrotta continua a praticare sport senza particolari difficoltà. Il padel, una delle sue attività preferite dopo il ritiro così come per tanti ex calciatori come lui, dimostra che il varismo non lo ha fermato e che, se ben gestito, non è necessariamente un ostacolo alla pratica sportiva.
Più che un caso isolato, il suo esempio ci ricorda quanto il calcio, e lo sport in generale, possa lasciare segni evidenti sui corpi degli atleti. Un aspetto su cui il mondo dello sport dovrebbe riflettere, per tutelare le nuove generazioni di calciatori sin dall’inizio della loro carriera
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