Disastro Juve, Thiago Motta è finito nella bufera: Champions League a rischio ma c’è un alibi importante per il tecnico
La Juve ha chiuso la prima fase della Champions League nel modo peggiore possibile. Una sconfitta casalinga contro il Benfica che l’ha estromessa dalla possibilità di chiudere tra le prime otto del girone e volare direttamente agli ottavi di finale. Un vero e proprio disastro insomma, con l’Allianz Stadium che ha contestato duramente tutti con fischi sonori piovuti dagli spalti a fine gara.
Ora la Juve dovrà disputare una sorta di spareggio, probabilmente contro il Milan, per proseguire il cammino europeo. Ed in campionato non va certo meglio: se la Champions League attuale è a rischio nel suo prosieguo, in quella prossima i bianconeri rischiano di non parteciparvi nemmeno.
Koopmeiners e compagni sono infatti quinti in classifica con 37 punti, due lunghezze in meno della Lazio quarta ma hanno alle spalle la Fiorentina staccata di una lunghezza ma con una gara in meno, al pari di Milan e Bologna – avversarie – che in caso di successo possono agganciarla. Insomma, non la migliore della situazioni per Thiago Motta, sempre più nella bufera.
Thiago Motta rischia? La posizione della Juventus
Nessuno alla Continassa si aspettava un rendimento tale. Certo, magari non credevano in una Juve in grado di lottare per il titolo (o forse sì, chi lo sa) ma sicuramente non avevano preventivato queste difficoltà. Ed è chiaro che qualche riflessione nei confronti dell’allenatore sia iniziata, inevitabilmente.
Al momento, però, Motta non rischia in alcun modo l’esonero. Le ultime due sconfitte – contro Napoli e Benfica – hanno alzato l’allerta in casa bianconera e d’ora in poi i risultati saranno vagliati con grande attenzione ma Giuntoli crede ancora fortemente nel progetto. D’altronde è stato il football director bianconero a scegliere Motta in prima persona ed affidargli le chiavi della nuova Juve, giovane, economicamente sostenibile ed in grado di essere vincente a stretto raggio.
Va da sé che, nonostante le difficoltà, c’è ancora voglia di puntare fortemente nel progetto che è ovviamente su base pluriennale. La squadra deve però reagire sul campo: già contro l’Empoli ci si aspetta una reazione, perché in caso di mancato successo, beh, davvero il vento di crisi potrebbe iniziare a spirare molto forte.
Motta nella bufera: gli alibi del tecnico
Motta è naturalmente finito nella bufera, tan to da diventare trend topic su X l’hastag “mottaout”: sul tecnico ricade la colpa maggiore di una squadra che in campo appare confusionaria, senza un gioco preciso tantomeno un’identità. Ed in molti puntano il dito anche sulla capacità della lettura del match a gara in corso così come sulle formazioni iniziali perennemente cambiate oppure sui cambi, spesso giudicati illogici.
Ciò nonostante, non mancano gli alibi al tecnico bianconero. Basti pensare che già dal mese di ottobre, di fatto, sta lavorando senza cambi in difesa e con un reparto limitato all’osso. Bremer – il calciatore più rappresentativo del reparto arretrato, su cui era stata fondata la difesa della squadra – e Cabal saranno out fino a fine stagione e fin qui a disposizione vi sono stati i soli Kalulu e Gatti.
I due hanno iniziato a perdere colpi per le troppe gare giocate per mancanze oggettive di alternative: Locatelli arretrato non ha funzionato e le note vicende con Danilo hanno tolto a Motta un’altra pedina in un reparto numericamente contato. Anche sulle fasce la situazione non è andata meglio: detto di Cabal e di Danilo, fatto fuori troppo presto e senza un’apparente spiegazione, i continui infortuni prima di Savona poi di Cambiaso hanno tolto alternative a Motta.
Il tutto fino ad arrivare a puntare su Weah e McKennie terzini, una coppia che più adattata non si può. Solo pochi giorni fa il mercato gli ha regalato Renato Veiga ed Alberto Costa che avranno ovviamente bisogno di ambientarsi. Non è andata meglio in attacco, con Milik infortunato da inizio stagione ed il solo Vlahovic a tirare la carretta.
E quando il serbo è finito ko, beh, spazio al falso nueve che non si è mostrata la scelta giusta. L’arrivo di Kolo Muani ha dato una nuova alternativa (forse un nuovo titolare) ma le frizioni con il serbo potrebbero aver compromesso nuovamente il quadro.