Juve, la decisione di Thiago Motta è arrivata: giocherà titolare Kolo Muani, perché il tecnico preferisce il nuovo acquisto a Vlahovic
Thiago Motta non aspettava altro: già da una settimana, nonostante l’impossibilità di tesserarlo, si allenava con i compagni, provando a capire subito gli schemi della Juve. E, alla prima occasione utile, subito in campo, nonostante si tratti di una gara dall’alto coefficiente di difficoltà, un big match.
Il riferimento è naturalmente a Kolo Muani, l’ultimo acquisto in casa bianconera, senza dubbio quello più importante almeno per quanto riguarda la caratura del calciatore. L’attaccante francese ha colmano un vuoto, una falla esistente già dall’estate scorsa: con Milik mai a disposizione, volato da un infortunio all’altro, il solo Vlahovic ha tenuto sulle sue spalle il peso dell’attacco bianconero.
L’alternativa? Il falso nueve che grandi risultati, fin qui, non ne ha dati. E così si è reso quasi necessario l’ingaggio di un nuovo centravanti, un calciatore che peraltro potesse essere molto più vicino alle caratteristiche Motta ricerca in un terminale offensivo. E la decisione di Thiago Motta di puntare su Kolo Muani, ha riscritto completamente le gerarchie in casa bianconera.
Schierare il francese dal 1′ e per la prima volta contro il Napoli significa riporre una fiducia totale nel calciatore e trasformare in Vlahovic una riserva. Una scelta, questa, che non ha certo spiegazioni legate al mercato, anzi. Il centravanti serbo ha il contrato in scadenza nel 2026 e, in caso di mancato accordo per il rinnovo, in estate sarà cessione forzata.
Kolo Muani, invece, è arrivato a Torino con la formula del prestito secco e solo in estate si dovrà trattare con il PSG per un eventuale ingaggio a titolo definitivo. Cosa spinge, allora, Motta a riscrivere le gerarchie interne nella Juve? Si tratta di una vera questione esclusivamente tecnica.
Non è un mistero che al tecnico piaccia l’attaccante in grado di giocare con e per i compagni, dialogando quasi a tutto campo. Basti vedere l’anno scorso al Bologna con Zirkzee: l’olandese agiva più da “10” che da “9”, aprendo spazi per i compagni. Non solo finalizzatore, insomma, ma un attaccante completo.
Caratteristiche, queste, proprie di Kolo Muani che infatti può anche agire da seconda punta o addirittura esterno d’attacco: una situazione che ben spiega le qualità del calciatore e le skills proprie che tanto piacciono a Motta.
Vlahovic, invece, è un centravanti d’area, come più volte ha specificato, lanciando anche dal ritiro della Nazionale qualche frecciata a Motta. Il serbo è un centravanti letale negli ultimi 15 metri e va servito adeguatamente per metterlo nella posizione ideale di far gol.
Ha il killer instinct dei bomber purosangue e non ama certo spaziare su tutto il fronte d’attacco tantomeno macinare chilometri senza palla. Caratteristiche che si sposano poco con il gioco di Thiago Motta: da qui le frizioni con il calciatore e la decisione di lasciarlo in panchina nelle ultime due gare, pur senza avere altri attaccanti di ruolo. Una presa di posizione forte che sembra poter indirizzare anche il destino di Vlahovic, già in questa sessione di mercato invernale.
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