Rafael Leao oscilla da una prestazione super a una da schiaffi: c’è un episodio di Juve-Milan che la dice lunga sull’attuale situazione dell’asso portoghese
Ti sei mai chiesto cosa significhi essere costantemente sotto i riflettori, con milioni di occhi puntati addosso pronti a giudicare ogni tuo passo, ogni tuo errore? Rafael Leao lo sa bene. Il talento portoghese del Milan vive da tempo in un’altalena emotiva che lo porta ad essere l’eroe di serate magiche, ma anche il simbolo di una squadra che si inceppa quando lui si spegne. E il problema è proprio questo: quando Leao non gira, non gira il Milan. O viceversa.
Eppure, questa nuova fase della stagione sembrava promettere ben altro. L’arrivo di Sergio Conceiçao sulla panchina rossonera aveva dato l’idea di un Milan pronto a ripartire con nuovi stimoli, magari proprio intorno a Leao. Decisivo nella vittoria della Supercoppa, protagonista contro il Como, il portoghese sembrava finalmente pronto a prendersi la squadra sulle spalle. Ma la scintilla si è spenta troppo presto. Il Milan fatica a trovare continuità e, con lui, anche Leao.
Certo, sarebbe ingiusto attribuire tutte le colpe a un solo giocatore. Ma è altrettanto vero che il Milan sembra essere terribilmente Leao-dipendente, e questa dipendenza pesa. Quando il talento portoghese si eclissa, tutta la squadra ne risente.
I tifosi iniziano a spazientirsi, e anche Conceição, noto per il suo carattere fumantino, sembra star perdendo la pazienza. Il momento simbolico? Quel lancio a vuoto da metà campo contro la Juve, un gesto fatto con sufficienza, quasi a occhi chiusi. Il tecnico portoghese, dalla panchina, è esploso, urlando e gesticolando con rabbia. Un’immagine che dice più di mille parole.
Quale futuro per Leao? Lui e Theo Hernandez possono salutare il Milan
Sergio Conceiçao sapeva che accettare il Milan non sarebbe stata una passeggiata, ma forse non si aspettava di dover gestire un giocatore così complesso. Perché Leao non è solo talento puro: è un mix di genialità e irriverenza, di sprazzi da fuoriclasse e pause inspiegabili. Conceição, che ha costruito la sua carriera da allenatore su disciplina e rigore tattico, sembra già essersi scontrato con questa realtà, e i problemi in attacco non si possono risolvere solo col mercato in entrata.
E allora la domanda sorge spontanea: si può davvero costruire il futuro del Milan su giocatori così altalenanti? La sensazione è che il club stia già pensando a un piano alternativo. Theo Hernandez e Leao sono due colonne di questa squadra, ma possono essere le fondamenta su cui edificare un nuovo ciclo? Forse no.
Adesso il mercato proverà a metterci una toppa per arrivare a fine stagione, ma in vista dell’estate, le voci si fanno sempre più insistenti. Se dovessero arrivare offerte importanti per Leao e Theo, il Milan stavolta potrebbe decidere di non opporre resistenza. Non si tratta di una bocciatura definitiva, ma di una valutazione strategica.
A volte, per ripartire, serve sacrificare i pezzi pregiati. Con i soldi derivanti da una cessione importante, il Milan potrebbe gettare le basi per una squadra meno dipendente dagli umori dei singoli e più solida nel suo complesso.
Alla fine, il problema di Leao è uno più degli altri: l’aspettativa. Quando sei visto come il giocatore in grado di cambiare le sorti di una squadra, ogni tua azione pesa il doppio. Il pubblico ti ama quando illumini San Siro con le tue giocate, ma ti critica ferocemente quando ti perdi in un bicchiere d’acqua. Forse c’è bisogno di meno pressione, di meno responsabilità. O forse, semplicemente, è il momento per lui di cambiare aria.
La storia di Leao al Milan sembra arrivata a un bivio. Sarà interessante vedere cosa decideranno i rossoneri e quale sarà il futuro di questo talento capace di fare magie ma anche di irritare. Una cosa è certa: il futuro di Leao non sarà mai banale.